Mercoledì 24 Aprile 2024

Aria di recessione e Borse alle stelle: paradosso apparente

di Davide

Biocchi

IN QUESTO inizio anno abbiamo visto le Borse, soprattutto quelle europee, partire con grande verve a rialzo, tutte all’unisono. Questa cosa ha sorpreso molti investitori, che si aspettavano tutt’altro, temendo un’incombente recessione. Ciò non deve però stupire: i mercati sono infatti spesso sorprendenti e capaci di fare quello che nessuno – o solo pochi – pensavano possibile. Ma ci sono delle giustificazione sui fattori fondamentali, magari sfuggite ai più, per cui sia giustificata questa salita attuale? La risposta è no, se ci si riferisce alle aspettative concernenti la recessione, che restano perlopiù presenti. E allora che cosa ha spinto i mercati a rialzo? Qui il discorso si fa più tecnico, ma merita una riflessione. Le Borse dovrebbero rispecchiare le economie che rappresentano e quindi ci si aspetta che ne replichino gli andamenti, fatta salva una conclamata predisposizione ad anticipare gli scenari, che è tipica di chi si vuole accaparrare per tempo i posti migliori. Detto questo, i mercati sono senz’altro sensibili ai dati macroeconomici, che son quelli divulgati dagli istituti di statistica, che dettano i numeri delle varie economie globali. Sono altresì assai sensibili alle dichiarazione e alle politiche delle banche centrali, che sono attivamente coinvolte sui mercati, alternando espansioni e strette monetarie. Infine, le borse sono sempre attente alle trimestrali delle società quotate e soprattutto sulle aspettative riguardanti gli utili, in esse prospettate.

C’è poi il fatto pratico. A prescindere da tutto, per fare salire i mercati servono i soldi in acquisto, mentre per farli scendere serve la carta (cioè le azioni) in vendita. Senza fare proprio proprio questo concetto, non si va da nessuna parte. Ora, noi siamo portati a pensare che questi flussi (in acquisto o vendita) seguano sempre delle logiche comprensibili e quindi non siano mai in contrasto con la congiuntura economica, ma questo non sempre è vero. Può infatti darsi che, in presenza di economie che vanno male, alcuni gestori ne approfittino comunque per acquistare azioni, perché hanno capitali che devono investire, contribuendo con ciò a non fare scendere un mercato, anche se apparentemente ‘dovrebbe’. Ovviamente, ciò può capitare anche al contrario, se qualche pesce grosso vendesse tante azioni, in un contesto economicamente florido. Sono quindi i flussi a dettare legge. Di solito lo fanno assecondando l’atmosfera circostante, a volte no. È questo un caso? Potrebbe...