Giovedì 18 Aprile 2024

Ania: il boom delle polizze Vita? Rendimenti e riduzione dei rischi

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CAPACITÀ di rispondere alla domanda dei risparmiatori con strumenti che riducono i rischi finanziari e consentono, almeno in parte, di avere garanzie di rendimento minimo. Questa la principale caratteristica alla base del boom delle polizze Vita che – secondo le stime elaborate dall’Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (nella foto, la presidente Maria Bianca Farina) su dati trimestrali della Banca d’Italia – nel 2021 hanno raggiunto circa il 18% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Nel dettaglio, lo scorso anno, la raccolta effettuata in polizze vita è stata pari a 106 miliardi, il 4,5% in più rispetto all’anno precedente. La maggiore domanda di protezione a seguito della pandemia ha, inoltre, determinato una maggiore richiesta di polizze che coprono i rischi di morte prematura, della perdita di autonomia o di una malattia grave. Le polizze Vita si possono distinguere in base alla loro finalità, ossia quelle dedicate all’investimento dei risparmi delle famiglie, quelle dedicate alla protezione di rischi corsi dalla persona e quelle previdenziali.

I prodotti assicurativi d’investimento più diffusi sono le tradizionali polizze ‘rivalutabili’, che garantiscono almeno un rendimento minimo o la restituzione del capitale investito, più un rendimento ottenuto dell’investimento dei versamenti dei clienti in particolari gestioni assicurative. Ci sono altri prodotti assicurativi d’investimento in cui il rendimento del capitale – di solito, non garantito – dipende dall’andamento di fondi (polizze vita unit linked) o indici finanziari (polizze vita index linked). Per soddisfare entrambe le esigenze di sicurezza dell’investimento e crescita del capitale, anche in modo diverso nel corso della durata contrattuale, sono nati i prodotti assicurativi ‘multiramo’, ossia una combinazione dei prodotti tradizionali di risparmio garantito e dei prodotti unit linked, collegati più direttamente all’andamento dei mercati finanziari. In tutti i casi, le condizioni contrattuali specificano le condizioni alle quali richiedere, in caso di necessità, il riscatto anticipato del valore del contratto.

Nei contratti che proteggono esclusivamente da situazioni di rischio legate alla vita di una persona, a fronte del versamento del cliente, la compagnia garantisce il pagamento di una prestazione quando si verifica l’evento assicurato nel corso della durata del contratto, senza prevedere il rimborso dei versamenti nel caso in cui l’evento non si verifichi. La durata del contratto e la prestazione assicurata sono decisi liberamente dal cliente o, quando il prodotto è connesso a un mutuo o un prestito, sono pari al debito che lo stesso cliente ha con la banca e che è quindi coperto dall’assicurazione.

Le forme pensionistiche complementari disponibili sono tre: i fondi pensione aperti che possono essere destinati sia ai singoli individui sia ai lavoratori di un’azienda sulla base di un accordo collettivo, anche aziendale; i fondi pensione chiusi o negoziali, destinati ai lavoratori di un’azienda, un gruppo, un intero comparto di lavoratori o a tutti i lavoratori di una regione, istituiti sulla base di un accordo collettivo, anche aziendale; i piani individuali pensionistici (PIP), ossia le polizze vita destinate ai singoli individui, sia dipendenti sia autonomi o liberi professionisti.

Tra i principali vantaggi fiscali di cui godono le forme pensionistiche complementari vi è la deducibilità dal reddito del contributo versato dal lavoratore, anche per familiari a carico, e dal datore di lavoro fino al limite massimo di 5.165 euro, e la tassazione al 15% – riducibile al 9% in funzione degli anni di permanenza superiori al quindicesimo – delle prestazioni pensionistiche. Anche i rendimenti finanziari sono sottoposti a una tassazione (20%) più bassa rispetto al 26% che si applica alla maggior parte dei prodotti finanziari.