"Inverno senza gas, sarà durissima". L’appello a Putin: apra i rubinetti

Il presidente di Nomisma Energia, Tabarelli: la situazione è preoccupante, in arrivo nuovi aumenti

Vladimir Putin, 68 anni

Vladimir Putin, 68 anni

"Questo inverno, a causa della carenza del gas, sarà rigidissimo per gli italiani e nuove stangate in bolletta sono in arrivo". Il quadro sulla crisi energetica che illustra il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, è drammatico. I prezzi del gas, infatti, sono schizzati alle stelle, le forniture dalla Russia vengono tagliate di giorno in giorno e la Cina importa tutto il gas disponibile su nave nel mondo.

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Presidente Tabarelli, che cosa sta succedendo?

"La situazione è drammatica. I prezzi del gas sono impazziti: venerdì scorso hanno raggiunto i 90 euro per megawattora, si pensi che nel 2020 la media era di 12 euro. Un aumento di ben otto volte".

Perché c’è stata questa impennata?

"Molti i fattori in gioco: dopo lo stop imposto dalla pandemia, c’è stata una forte ripresa della domanda. Nell’ultimo anno l’inverno è stato molto lungo e le scorte sono drasticamente diminuite. I prezzi sono volati anche perché il mercato non è efficiente, in quanto non regolato. In Europa poi ha influito la chiusura del giacimento di gas di Groningen, nei Paesi Bassi. La produzione è stata interrotta per problemi sismici e questa mancanza ha determinato una impennata dei prezzi. Dalla Russia, inoltre, arriva molto meno gas: il Nord Stream 2 (il secondo ramo del gasdotto che collega Russia e Germania, ndr) non è ancora in funzione. E nelle ultime ore c’è il problema della Cina".

Che cos’è “il problema della Cina“?

"In Cina non c’è più carbone, con il quale viene prodotta elettricità. Ci sono già stati dei black out. E il prezzo è già schizzato: ieri (due giorni fa, ndr) il carbone in Europa ha raggiunto un nuovo massimo, 233 dollari per tonnellata, a fronte di una media del 2020 di 50 dollari. E ora dunque anche Pechino sta cercando di aumentare le sue scorte.

L’Italia per i rifornimenti dipende dalla Russia e dalla Cina?

"Noi dipendiamo dalla Russia e se chiude i rubinetti è un problema, mentre i black out in Cina fanno salire i prezzi anche da noi".

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha proposto una soluzione: l’Europa, come ha fatto con i vaccini, deve fare un "acquisto collettivo" di gas.

"La proposta è velleitaria. Queste decisioni hanno effetti sugli anni, i problemi sono ora. La vera soluzione sarebbe far aumentare le forniture a Vladimir Putin. Basterebbe un segnale dalla Russia per far calmare i prezzi.

Intanto le bollette aumentano.

"I provvedimenti del governo, con lo stanziamento di tre miliardi e mezzo, servono a tamponare le spese, ma bastano solo per un trimestre".

Ci saranno nuove stangate?

"Sì, da gennaio 2022 con molta probabilità. Prevediamo un +5% per l’elettricità e un +10% per il gas. Gli aumenti complessivi sul 2021 sono stati del 36%, e solo per il gas la stangata su base annua del 2021 è stata in totale di 400 euro".

Un quadro preoccupante.

"Più che preoccupante. Nel mondo non c’è energia".