Intesa Sanpaolo torna alla cedola con il maxi utile

L’istituto chiude il 2020 con profitti da 3,1 miliardi. E distribuirà due dividendi tra maggio e l’autunno

Migration

di Achille Perego

Nel 2020 segnato dalla pandemia e che ha visto il successo dell’acquisizione di Ubi (che sarà integrata in aprile e genererà a regime oltre 1 miliardo di sinergie l’anno), Intesa Sanpaolo ha confermato di essere motore dell’economia e capace di generare utili oltre le attese remunerando così gli azionisti che, dopo lo stop imposto l’anno scorso dalla Bce, torneranno a maggio a incassare un dividendo di 3,57 cent per azione (694 milioni, il massimo stabilito dal supervisore). Ma in autunno è prevista l’approvazione – con l’ok della Vigilanza – di una seconda cedola cash come saldo per il 2020 e acconto sul 2021 con un payout ratio rispettivamente del 75 e del 70%. "In questo contesto di straordinaria complessità, superando il nostro obiettivo abbiamo conseguito un utile netto pari a 3,1 miliardi, escludendo l’impatto contabile della combinazione con Ubi Banca e dell’impairment dell’avviamento della Banca dei Territori e il contributo di 5 mesi di Ubi", ha spiegato il ceo Carlo Messina presentando il bilancio 2020 approvato dal cda presieduto da Gian Maria Gros-Pietro e promosso in Borsa (+2,61%). "Includendo il contributo di 5 mesi di Ubi – ha aggiunto l’ad della prima banca italiana – l’utile netto normalizzato è di 3,5 miliardi".

Risultato raggiunto nonostante oltre 6 miliardi allocati (dai futuri impatti del Covid all’effetto Ubi) per rafforzare la sostenibilità. Da sottolineare anche il "miglior risultato di sempre" nel settore assicurativo con i ricavi del ramo danni non motor a 500 milioni, la significativa ripresa delle commissioni nella seconda parte dell’anno, la riduzione del 3% dei costi e di altri 10,8 miliardi di Npl. Se la remunerazione degli azionisti "resta una priorità", per Messina lo è anche il ruolo di Intesa per il Paese: "Siamo pronti a essere un punto di riferimento per una crescita sostenibile e inclusiva". Il "nostro ruolo di motore della crescita è reso possibile dalla capacità di mantenere una reddittività resiliente, accompagnata da crescenti livelli di efficienza e a una solidità patrimoniale tra le più elevate del settore bancario europeo", con un common equity ratio al 15,4%. Infine, nell’anno del Covid, Intesa ha donato 120 milioni per le iniziative sanitarie ed erogato 77 miliardi (95 con Ubi) di nuovo credito a famiglie e imprese e approvato moratorie per 95 miliardi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro