Sabato 20 Aprile 2024

Intesa fa il pieno di utili: tre miliardi nel semestre Maxicedola agli azionisti

Risultati record, battute le attese: un incremento dei profitti del 17,8%. Il ceo Carlo Messina: "Non ostacoleremo l’operazione Unicredit-Mps"

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di Achille Perego

Intesa Sanpaolo batte le attese del mercato e fa il pieno di utili nel primo semestre dell’anno, chiuso con profitti netti di gruppo cresciuti del 17,8% a quota 3,02 miliardi rispetto ai 2,6 dello stesso periodo del 2020 (1,51 miliardi nel secondo trimestre). Un risultato "eccellente – ha spiegato il Ceo Carlo Messina – e il migliore dal primo semestre 2008, dopo anni di crescita continua. Siamo una architrave dell’economia reale del Paese: dal 2014 abbiamo distribuito dividendi per un totale di 15 miliardi. Di questi, oltre 3 miliardi sono andati alle fondazioni azioniste, che poi vengono utilizzati nel sociale".

"Questi risultati – ha aggiunto Messina – ci mettono nelle condizioni di continuare ad avere successo nel futuro e ci consentono di rivedere a rialzo la previsione dell’utile netto ad almeno 4 miliardi per il 2021". Ma con il nuovo piano quadriennale d’impresa che sarà presentato a febbraio, oltre al focus su digitalizzazione e sostenibilità, "si creeranno le condizioni per accelerare la crescita dell’utile netto in futuro" con l’obiettivo minimo per il 2022 di 5 miliardi.

La crescita della redditività, premiata dal giudizio più che positivo degli analisti, permetterà alla prima banca italiana di essere ancora più generosa verso gli azionisti con una maxicedola. Intesa Sanpaolo ha infatti annunciato per quanto riguarda la politica dei dividendi, oltre ai 694 milioni cash per il 2020 distribuiti lo scorso maggio e sempre a valere sui risultati 2020, una cedola di 9,96 centesimi (75% di payout sull’utile netto) che sarà distribuita, previa approvazione dell’assemblea straordinaria, il 20 ottobre. Il 24 novembre invece sarà pagato un acconto sul dividendo 2021 di ulteriori 7,21 centesimi (70% di payout).

Oltre alla crescita dell’utile netto, la semestrale registra un balzo delle commissioni nette del 13,2% a 4,7 miliardi, 854 milioni il risultato dell’attività assicurativa e un più 1,7% a 10,67 miliardi per i proventi operativi.

Oltre che profittevole, Intesa Sanpaolo conferma una patrimonializzazione "molto solida" con l’indice Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime al 15,7%, livello "top tra le maggiori banche europee". E lo stress test Eba – secondo Messina "ha confermato che Intesa Sanpaolo è una banca a bassissimo rischio anche in uno scenario avverso per l’Italia".

Proseguendo nel ruolo, come lo ha definito il suo ceo, di "architrave dell’economia reale del Paese", nel primo semestre Intesa Sanpaolo ha erogato circa 43 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine, circa 37 in Italia, di cui 31 a famiglie e Pmi. Il gruppo guidato da Messina, da inizio 2020, ha accordato inoltre moratorie, inclusi i rinnovi, per 109 miliardi e circa 5.000 aziende sono state riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2021 e 128.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 25.000 e 640.000 posti di lavoro. Il gruppo ha anche reso disponibili oltre 400 miliardi di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del Pnrr.

Infine, Messina ha spiegato che "la fusione con Ubi Banca è stata completata con successo, portando ulteriore creazione di valore" e "sinergie annue di oltre 1 miliardo senza oneri sociali". Sottolineato che dopo Ubi "non vede altre acquisizioni" e che Intesa Sanpaolo non farà da ostacolo all’operazione Unicredit-Mps.

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