Giovedì 18 Aprile 2024

Addio insalata in busta, Coldiretti: “L’Europa riveda le regole”

L’UE vorrebbe vietare le confezioni monouso del peso inferiore al chilo e mezzo

Insalata in busta di plastica addio?

Insalata in busta di plastica addio?

Le nuove frontiere degli imballaggi nella rete della grande distribuzione sono rappresentate da prodotti dalla lunghissima vita, da usare, sanificare e riutilizzare a ciclo continuo, prima di avviarli alla dismissione attraverso un processo di riciclo. L’ambiente di certo ringrazia, ma evidentemente non basta. Lo dimostra la segnalazione di Coldiretti in base alla quale l’Unione Europea starebbe mettendo a punto un nuovo regolamento dedicato appunto agli imballaggi e pensato per ridurre al massimo l’utilizzo di plastica. Compresa quella legata alle confezioni di frutta e verdura di quarta gamma, quelle cioè che in pratica vengono vendute ai consumatori già pronte per essere consumate.

Addio ai sacchetti di insalata?

Il tema è stringente, anche perché riguarda la gran parte delle famiglie: in base a una rilevazione Unione Italian Food i tre quarti degli intervistati ha dichiarato di acquistare regolarmente insalate in busta e frutta confezionata e il 38% lo fa a addirittura a cadenza settimanale. Per tutti loro potrebbe profilarsi un forzato cambiamento di abitudini, dal momento che l’ipotesi attorno alla quale si starebbe lavorando è quella di vietare le confezioni monouso del peso inferiore al chilo e mezzo. L’esempio dell’insalata è probabilmente quello più immediato, ma di certo non è l’unico, perché nella ‘tagliola’ finirebbero anche i cestini di fragole piuttosto che di pomodorini e le ‘reti’ che contengono arance o altri generi alimentari.

Il mondo del vino

Un capitolo a parte, sempre secondo Coldiretti che torna a citare le ipotesi del nuovo regolamento europeo, lo merita il vino. Il primo aspetto riguarda l’intento di ridurre e standardizzare le dimensioni e il peso delle bottiglie. Con quali conseguenze? Addio al suggestivo formato magnum. Ma non basta, perché dal primo gennaio 2030 il 10% delle bevande alcoliche immesse sul mercato potrebbe dover utilizzare imballaggi inseriti in sistemi di riuso e dal primo gennaio 2040 tale soglia sarebbe destinata a salire al 25%. Per i vini, a eccezione degli spumanti, i riferimenti sono del 5% a partire dal 2030 e del 15% entro l’inizio del 2040.

Abitudini e ripercussioni

L’universo della quarta gamma negli anni aveva visto una forte crescita dettata dalle necessità del ventunesimo secolo. Partendo dal dato di fatto che consumare frutta e verdura è un toccasana per l’organismo, non sempre in una pausa pranzo di lavoro o scolastica si ha la possibilità di lavare, tagliare, sbucciare e condire frutta e verdura. Dunque grazie mille alle confezioni monouso e già pronte. Resta da vedere quello che potrebbe accadere se lo scenario cambiasse. Frutta e verdura perderebbero quote di mercato? Ci si concentrerà su porzioni più ampie? E in questo caso come si potranno gestire i prodotti in eccesso? Se l’intento è pensare all’ambiente, è in effetti inevitabile riflettere sul fatto che incentivare la realizzazione di confezioni ‘maxi’ comporterebbe l’inevitabile rischio di vedere crescere gli sprechi alimentari, tema decisamente poco sostenibile e ancor meno etico.

L’intervento di Coldiretti

L’associazione di categoria chiede dunque di Coldiretti chiede dunque di ‘correggere l’attuale proposta, eliminando i divieti per il monouso di frutta e verdura sotto il peso di 1,5 chili e ricalibrando le misure per il settore vinicolo, al fine di non pregiudicare la qualità delle produzioni e la possibilità di scelta da parte dei consumatori".  

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