Mercoledì 24 Aprile 2024

Residenza digitale, il primo caso

Residenza digitale,  il primo caso

Residenza digitale, il primo caso

È UNA RESIDENZA legale, che non implica la residenza ’fisica’ nello Stato in cui è stata emessa, costa 250 euro, viene certificata su blockchain e con una carta d’identità digitale sotto forma di NFT. È la ’residenza digitale’, già emessa dalla Repubblica di Palau, arcipelago con 18 mila abitanti distribuiti su di 500 isole nel Pacifico occidentale, a 500 chilometri dalle Filippine. Palau ha ottenuto l’indipendenza dagli Stati Uniti nel 1994, ed è tra le nazioni più giovani e meno popolose del mondo. Il progetto si chiama Root Name System e a volere fortemente il nuovo corso è stato il presidente di Palau Surangel Whipps Jr, e per la cronaca il primo cittadino digitale dell’isola è stato un venture capitalist. L’ID che viene rilasciato al nuovo residente digitale viene validato e controllato periodicamente, per contrastare fenomeni di riciclaggio e i finanziamenti illegali.

Non è la prima volta che a Palau si sperimentano i protocolli blockchain: a novembre l’amministrazione locale ha stretto un accordo con Ripple per creare una valuta digitale per facilitare le rimesse transfrontaliere in modo rispettoso dell’ambiente. Secondo Ripple, la sua rete blockchain a emissioni zero è 120.000 volte più efficiente dal punto di vista energetico rispetto ad altre e offre costi inferiori e velocità più elevate. "Oltre il 40% della popolazione mondiale non è ancora in grado di accedere alle attività economiche e commerciali disponibili per il resto del mondo. La residenza digitale cambierà la situazione consentendo parità di accesso alle opportunità economiche per gli individui e le comunità in tutto il mondo. Dall’inizio del nostro mandato quello che volevamo fare era diversificare la nostra economia: fare di Palau un centro finanziario" ha detto Whipps.

La residenza digitale è dunque solo il primo tassello del nuovo corso dell’isola: a Palau stanno lavorando ad un vero e proprio ecosistema in cui entreranno a far parte facilitazioni per le società, fintech, trading di criptovalute. E ovviamente blockchain. Non è un caso che l’amministrazione locale abbia affidato a Cryptic Labs, una società laboratorio di ricerca che si occupa di questa tecnologia, la gestione della stessa residenza digitale. Crypto Labs ha anche i primi dati dell’iniziativa, che conta già 300 mila richieste di residenza digitale.