Martedì 23 Aprile 2024

MERCATO ITC IN CRESCITA E IL RECOVERY PREPARA UN FUTURO ROSEO

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IL MERCATO ITALIANO dell’Information & Communications Technology quest’anno crescerà di 1,5 miliardi di euro, il 4,1% in più rispetto al 2020, raggiungendo una spesa complessiva di 34,4 miliardi. E la crescita continuerà al ritmo del 3,3% nei prossimi due anni, per superare i 35 miliardi nel 2022 e il 36,4 miliardi nel 2023. A fissare questi numeri è l’Assintel Report 2021, la ricerca realizzata da Assintel, Associazione Nazionale delle Imprese Ict e Digitali, insieme alla società di ricerca indipendente Idc Italia, con la sponsorship di Confcommercio, Grenke e Intesa Sanpaolo. Certo la pandemia ha dato una forte consapevolezza alla necessità di trasformazione digitale delle imprese, consapevolezza a cui oggi si uniscono gli investimenti previsti nel Pnrr per la crescita digitale di tutto il paese, dalle infrastrutture alla formazione.

A beneficiare dell’incremento sono stati soprattutto hardware (+10,9%), software (+6,1%) e servizi IT (+3,1%). Dal punto di vista geografico, a fare la parte del leone è stata la Lombardia, che da sola ha speso quasi il 25% dei 34,4 miliardi di euro, mentre il Lazio ha superato il 20%, e l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Piemonte sfiorano il 10% ciascuno. La maggioranza delle aziende prese in osservazione (il 51%) opera nel settore servizi, il 25% nell’industria, il 13% in Pa, istruzione, sanità, il 12% nella distribuzione).

Dal punto di vista strategico, gli investimenti Itc nell’ultimo anno sono stati utilizzati soprattutto per rispondere alle nuove esigenze legate alla pandemia, come migliorare la connessione, per lavorare da remoto e incrementare l’e-commerce. Questo non ha necessariamente richiesto un aumento dei budget di spesa: solo il 9% delle aziende ha speso di più rispetto al 2020. Il 42% ha reindirizzato gli investimenti su progetti specifici per rispondere alla nuove criticità, mentre un 3%, pur riducendo la spesa totale, ha continuato a investire su progetti innovativi. A fronte di questo, nella crisi quasi un’azienda su 3 (il 32%) non ha attivato alcun cambiamento,r riducendo o rimandando gli investimenti. Una fascia troppo ampia su cui occorre intervenire a livello locale – sottolinea il rapporto – per un coinvolgimento nei progetti di rilancio del Pnrr.

Dal rapporto Assintel emerge chiaramente la fiducia nel futuro: circa l’80% si aspetta un aumento di fatturato quest’anno. Nei prossimi mesi, le imprese prevedono di concentrarsi sull’innovazione dei modelli di interazione con i clienti, sulla creazione di servizi a valore aggiunto per i prodotti venduti online e sull’internazionalizzazione delle attività. Da sottolineare che il 60% delle aziende con oltre 50 dipendenti valuta importante investire in tecnologie per sviluppare modelli di business legati alla sostenibilità. Il 51% delle imprese italiane analizzate ritiene positivo l’effetto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il proprio sviluppo e per la ripresa economica del Paese. Questo perché il principale ostacolo all’innovazione (per il 45% delle imprese analizzate) è proprio una generale carenza di risorse economiche e finanziarie da allocare ai progetti di digitalizzazione. Resta forte anche l’incognita culturale: il 39% rileva una perdurante mancanza di interesse e di cultura dell’innovazione del top management o della proprieta’ aziendale, diventando specchio di una fetta di PMI che ha bisogno di un cambio di visione. "Non ci capiterà un’altra opportunità come questa, unica nel suo genere. Assintel è pronta a fare ALL-IN, investendo tutte le proprie risorse per contribuire alla Digitalizzazione e Innovazione del sistema economico del Paese" ha commenta Paola Generali, presidente Assintel, introducendo il documento di sintesi dell’associazione per massimizzare gli effetti del Pnrr sulla crescita digitale.