Identità digitale, in arrivo la Spid anche per i minori

Il ministro Vittorio Colao

Il ministro Vittorio Colao

L’IDENTITÀ DIGITALE è in espansione e "a breve avremo anche lo Spid per i minori, importante per la digitalizzazione delle scuole". Lo ha detto il ministro Vittorio Colao (in alto, a sinistra) in audizione al Senato. "Abbiamo due sistemi – spiega – uno di mercato e uno statale, così gli italiani beneficeranno sia in termini innovazione che di scelta". "Abbiamo 29 milioni di Spid e 27 milioni di carte d’identità digitali attive – ha spiegato Colao – e tra il 2020 e 2021 le prime si sono quadruplicate e le seconde raddoppiate". In sostanza, il 43% della popolazione italiana ha una identità digitale, "una performance che ci collega ai tre migliori in Europa". Gli utenti attivi nelle piattaforme digitali che erogano servizi pubblici sono in costante aumento: pagoPa superano i 9 milioni al mese, sulla App Io i 6 milioni al mese. Le transazioni solo su PAgoPa sono più di 4 miliardi al mese.

L’innovazione nella pubblica amministrazione è uno degli snodi principali per la trasformazione digitale del Paese. Un capitolo importante, in questo contesto, è quello dell’intelligenza artificiale.

A misurare la distanza tra il nostro Paese e il resto del mondo sono i numeri. "Nel 2021 – ha spiegato il ministro – la spesa globale per l’Intelligenza Artificiale è stata di 85 miliardi di dollari, si prevede che nel 2025 la spesa supererà i 200 miliardi di dollari. Se guardiamo il mercato italiano la stima è che valga circa 380 milioni che mi sembra francamente poco, è un dato di partenza su cui riflettere anche nel disegnare le regole per questo mercato". La strategia italiana per l’Intelligenza artificiale è composta da 5 obiettivi e 24 politiche, da realizzare in tre anni da parte del Mitd, del Miur e del Mise. In particolare il Ministero dell’Innovazione ha 6 politiche di competenza che mirano a portare l’IA nella pubblica amministrazione. Lo scopo è "migliorare il servizio pubblico e stimolare un ecosistema GovTech italiano che incentivi le startup a offrire soluzioni innovative in IA per le pubbliche amministrazioni" ha spiegato il ministro ricordando uno dei punti di debolezza dell’Italia (già segnalato dall’indice Desi), quello dell’uso e della penetrazione di risorse e-Gov. Con il Fondo Innovazione del Mitd "contiamo entro l’estate, di aver impostato almeno 3 di queste politiche, tra cui il GovTech ed entro l’autunno, di lanciare le prime sperimentazioni". Tra le applicazioni c’è l’interoperabilità delle banche dati aperte, la creazione di dataset annotati e anonimizzati sulle interazioni cittadini-PA per migliorare i servizi; l’introduzione di tecnologie basate su IA per automatizzare lo smistamento e la preparazione delle richieste degli utenti".

L’intelligenza artificiale, conclude Colao, "è un motore di applicazioni di avanguardia che semplificano la vita quotidiana, che consentono l’adozione di decisioni pubbliche migliori, più veloci, semplici e per questo forse anche più efficaci, che accelerano la crescita e lo sviluppo industriale e soprattutto la migliore allocazione delle risorse private e pubbliche". "Il nostro obiettivo come Governo – aggiunge – è massimizzare e raggiungere tutti questi obiettivi e rafforzare il settore italiano. Ovviamente senza andare a scapito dei diritti fondamentali che, come europei, vogliamo salvaguardare. Sono convinto che la scelta non deve essere se avviare o meno questo grande motore, ma piuttosto il come e il quando e soprattutto quanta forza dare per accelerare la transizione che l’IA permette".