L'inflazione divora il Natale. Dalla tavola ai regali: ecco quanto spenderemo

La corsa dell'inflazione rischia di trasformarsi in una gelata per i consumi delle Festività

Natale, impennata dei prezzi

Natale, impennata dei prezzi

Milano, 30 novembre 2021- Un Natale più caro e più povero. La corsa dell’inflazione (3,8% a novembre) rischia di trasformarsi in una gelata sulle Festività con gli italiani che, rispetto alle previsioni di qualche settimana fa, ridurranno le spese dal carrello del supermercato ai cenoni, dai viaggi ai regali.

Tredicesime impoverite

Nelle tasche di lavoratori e pensionati arriveranno 36,4 miliardi con le tredicesime. Ma per Federconsumatori solo il 9,7% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni e viaggi. Gran parte infatti sarà destinato a rimborsare prestiti, mutui e rate (26,1% del totale); pagare bollette e utenze (24,3%), le tasse (16,1%), la Rc auto (14,2%) mentre il 9,6% (circa 3,5 miliardi) saranno erosi dall’aumento dei prezzi. Per questo, stima Assoutenti, le famiglie rinunceranno in media a 230 euro di acquisti, dalla tavola ai regali.

Consumi raffreddati

A dicembre, avverte Mariano Bella direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, con un aumento dell’inflazione attorno al 4%, si potranno perdere 4,5-5 miliardi di consumi che altrimenti avrebbero potuto raggiungere gli 80 miliardi. Del resto, prima di acquistare il cappotto nuovo si paga la bolletta del riscaldamento! Il caro-energia, aggiunge Bella, continuerà ad avere un effetto trascinamento su beni alimentari e bevande con l’indice all’1,7% a novembre ma destinato nei prossimi mesi a crescere ancora. Un aumento oggi contenuto, avverte Coldiretti, perché le imprese agricole, strozzate dall’aumento dei costi di produzione, sono spesso costrette a vendere sottocosto.

Regali più costosi

L’effetto prezzi ha colpito anche i regali di Natale, dai giocattoli agli addobbi. E persino gli abeti per cui, anche per una minore produzione nazionale, avverte Lorenzo Bazzana, responsabile economico Coldiretti, potrebbero esserci rincari rispetto a un prezzo medio nel 2020, per quelli più piccoli, tra i 10 e i 60 euro. Il Codacons stima per i rincari un aggravio di circa 1,4 miliardi dal più 5% dei regali al 10% di panettoni e pandori, dal più 2,7% della frutta fresca e secca ai rincari del 2,5% per pesce, carne e salumi fino all’1,5% di vini e spumanti. Così per i regali quest’anno, stima Assoutenti, il budget dovrebbe ridursi del 12% rispetto ai 169 euro del 2019.

La spesa nel carrello

Per le tavole delle festività si spendono per Assoutenti circa 5 miliardi. Una spesa che premia i carrelli dei supermercati che, avverte Federdistribuzione, hanno frenato il caro-prezzi all’1,4%. E, preannuncia Giorgio Santambrogio, Ceo del gruppo VéGé e vice presidente di Federdistribuzione lo faranno con le promozioni anche a Natale. Per contenere gli aumenti, di fronte a richieste di adeguamenti dei listini da parte dei fornitori a doppia cifra, attorno al 2%. Quanto alle attese sui ricavi è difficile fare raffronti sul 2020 tenendo conto che un anno fa c’era il lockdown.

Pranzi e cenoni

Natale e Capodanno 2021 quindi dovrebbero registrare una forte ripresa di pranzi e cenoni fuori casa per circa 7,2 miliardi, spiega Luciano Sbraga, responsabile Ufficio studi Fipe. Ma si spenderà di più o di meno al ristorante? L’inflazione nella ristorazione è stata contenuta a novembre al 2,4% e più o meno questa, salvo eccezioni, dovrebbe essere, aggiunge Sbraga, la percentuale dei rincari per pranzi e cenoni il cui costo medio era stato nel 2019 di 56 e 80 euro.

Viaggi & vacanze

Un Natale più caro si annuncia anche per le vacanze, da quelle in montagna fino alle Maldive. Colpa del caro-carburanti, dai circa 12 euro in più a pieno all’aumento dei biglietti aerei fino alla minor concorrenza, ricorda Stefano Dall’Ara, presidente di Robintur e vice presidente di Fto-Confcommercio, per molte mete ancora chiuse per Covid. La voglia di viaggiare degli italiani però c’è, soprattutto per chi può permettersi un pacchetto Maldive a partire da 3.500-4.000 euro contro i 700-1.000 dell’Egitto e gli almeno mille per la settimana bianca.