Inflazione al galoppo, salari fermi. "Recupero del potere d'acquisto dal 2024"

La Nota di aggiornamento al Def: per il settore privato retribuzioni in aumento dell'1,8% quest'anno, del 2,9% nel 2023 e del 2,5% nel 2024

Carrello della spesa

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Roma, 2 ottobre 2022 - Il primo recupero del potere d'acquisto avverrà solo "a partire dal 2024". Questo perché l'inflazione è al galoppo e le retribuzioni restano al palo. È quanto viene sottolineato in un approfondimento della Nota di aggiornamento al Def approvata questa settimana dal Consiglio dei ministri. La Nadef prevede per il settore privato retribuzioni in aumento dell'1,8% quest'anno, del 2,9% nel 2023 e del 2,5% nel 2024. L'indice di misura dell'inflazione utilizzato come base per i rinnovi contrattuali, pubblicato dall'Istat a giugno e che potrebbe essere rivisto al rialzo, è invece fissato al 4,7% quest'anno, al 2,6% per il 2023 e all'1,7% per il 2024.

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Questo nonostante l'inflazione potrebbe rallentare entro fine anno. Nel Programma trimestrale di emissione, infatti, il Mef prevede che "dopo l'apporto fornito nel secondo trimestre, è lecito attendersi che anche nel terzo trimestre il contributo al Pil sarà positivo". E conferma la stima di crescita della Nadef del 3,3% nel 2022, "pur in presenza di segnali di indebolimento dell'attività nel secondo semestre". Nel Programma, inoltre, è scritto che "sebbene la persistenza del rincaro dei beni energetici potrebbe ingenerare un aumento più duraturo dell'inflazione di fondo, stanti gli attuali prezzi dei futures sull'energia si attende che il tasso di inflazione cominci a diminuire entro fine anno". 

L'Ufficio parlamentare di bilancio ha validato il quadro macroeconomico tendenziale della Nadef il 23 settembre, dopo essere stato modificato per recepire i rilievi su una precedente versione. Il 26 settembre, il Mef ha comunicato un nuovo quadro nel quale ha lievemente rivisto al rialzo le stime del 2024 e 2025. Le previsioni per il 2022-23, allo stato delle informazioni disponibili, si collocano all'interno di un intervallo accettabile. Tuttavia sono caratterizzate da una forte incertezza legata agli sviluppi della guerra in Ucraina e potrebbero cambiare significativamente, anche in un arco temporale breve. La stima 2022 di +3,3% coincide con la mediana delle previsioni del panel e non è distante da quella Upb; quella 2023 di +0,6% eccede lievemente la mediana del panel. Gli scenari di base di Mef e Upb non considerano il blocco totale di forniture gas dalla Russia, che potrebbe rendere necessario un razionamento dei consumi in inverno, con ricadute non trascurabili sull'economia. Un ulteriore rischio riguarda la tempestiva ed efficiente attuazione del Pnrr che potrebbe essere compromessa dai notevoli aumenti dei costi energetici e della carenza di materiali. bab