Inflazione, Istat conferma il rialzo a settembre. Confesercenti: "Salirà al 9,1%"

I prezzi dei beni del 'carrello della spesa' crescono del 10,9% a settembre, l'aumento più alto dal 1983. Confimprese: "Una crisi sociale senza precedenti"

Roma, 17 ottobre 2022 - Inflazione alle stelle a settembre. L'Istat ha pubblicato le stime definitive, che confermano un forte rimbalzo: un aumento dello 0,3% su base mensile, e dell'8,9% su base annua. I livelli record dei prezzi degli energetici si diffondono agli altri beni, ed in particolare al 'carrello della spesa'. E secondo le previsioni di Confesercenti, "l'accelerazione dei prezzi proseguirà, con aumenti che si scaricheranno sulle prossime bollette, portando l'incremento dei prezzi ai livelli massimi dell'anno: il tasso di inflazione salirà nella media dei prossimi tre mesi ad almeno il 9,1%, oltre mezzo punto in più rispetto al già elevato dato del periodo estivo (8,4%) e tre punti in più nel confronto con il periodo primaverile".

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Una persona fa la spesa in un supermercato (Ansa)
Una persona fa la spesa in un supermercato (Ansa)

Carrello della spesa: +10,9%, il più alto dal 1983 

Sebbene l'Istat abbia ritoccato al ribasso le stime preliminari dei prezzi sui beni del carrello della spesa (da +11,1% a +10,9% a settembre), bisogna risalire ad agosto 1983 per trovare una crescita maggiore su base annua. Il report evidenzia, inoltre, che "l'impatto dell'inflazione, misurata dall'IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+11,6% e +7,6% rispettivamente)" nell'ultimo trimestre del 2022. E il differenziale inflazionistico tra le famiglie meno abbienti e quelle con maggiore capacità di spesa "continua ad ampliarsi", avverte l'Istituto. Secondo le stime della Coldiretti, i rincari della spesa alimentare costeranno alle famiglie italiane 650 euro in più per imbandire la tavola durante l'anno. In cima alla classifica dei rincari con un 60,5%, sottolinea la Coldiretti, ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, seguono burro (+38,1%), margarina (+26,5%), riso (+26,4%), spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, latte uht (+24,5%), farina (+24,2%) e pasta (+21,6%); questo mentre nelle campagne il prezzo del grano non copre i costi di produzione degli agricoltori. Salgono anche i vegetali freschi del 16,7% e la frutta del 7,9% con effetti negativi sui consumi. A causa dei rincari il 51% degli italiani taglia la spesa nel carrello, secondo l'indagine condotta dall'associazione, dalla quale si evidenzia che il 18% ha ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost, mentre il 31% non ha modificato le abitudini di spesa.

"Si profila una crisi sociale senza precedenti"

"L'accelerazione del tasso di inflazione, che non si registrava così alto da 30 anni, fotografa un aumento del caro vita, destinato ad aumentare nei prossimi mesi invernali". E' il commento di Mario Resca, presidente Confimprese ai dati. "Per i prossimi mesi prevediamo un aumento medio dei prezzi del +10%, con la ristorazione a +8%, l'abbigliamento tra +10 e +12%, il non food +7%. Il Natale sarà recessivo e austero con una crescita pari a zero in valore e di circa -6% in volume. Si profila una crisi sociale senza precedenti", sottolinea.