Mercoledì 24 Aprile 2024

Inflazione in calo a febbraio 2023, la Unc: "Ma i prezzi per le famiglie aumentano ancora"

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: "Costo della vita sempre più alto"

Il costo della vita continua a essere pesante per le famiglie

Il costo della vita continua a essere pesante per le famiglie

Roma, 2 marzo 2023 - Non basta una rondine a fare primavera e non basta passare sotto alla crescita in doppia cifra per cantare vittoria nella lotta all’inflazione. E’ la riflessione avanzata in queste ore dall’Unione Nazionale Consumatori in risposta ai dati Istat che parlando di una riduzione annua dell’inflazione scesa al 9.2% a febbraio contro il 10% del mese precedente.

"Non bisogna e farsi trarre in inganno dalla riduzione percentuale – analizza il presidente dell’Unc Massimiliano Dona -, perché certamente non è questo il dato che risolve i problemi delle famiglie. Minore inflazione, infatti, vuol dire che i prezzi, pur avendo raggiunto livelli già stellari, continuano ad aumentare, anche se meno di prima. Il costo della vita, insomma, cresce sempre più, anche se a un ritmo inferiore”.

Inversione di tendenza

E’ giusto osservare che un trend che si sposta in senso opposto rispetto alla crescita esponenziale registrata a partire dal 2022 è certamente di buon auspicio, ma è altrettanto vero che oggi i portafogli degli italiani continuano ad essere fortemente sotto stress, nonostante i vari interventi di calmierare i prezzi messi in atto sia a livello nazionale (attraverso per esempio il taglio delle imposte) sia comunitario (tramite la politica di rialzo del tassi di interessi adottata dalla Bce).

La discesa del gas

Un fattore decisivo nell’elaborazione dei dati è stato giocato dal settore dell’energia. “La discesa dell’inflazione – conferma Dona - prosegue soprattutto grazie al calo dei beni energetici e, in particolare, del gas del mercato tutelato che crolla del 42,9% da febbraio 2022, mentre nel libero sale del 72,9% pur avendo finalmente iniziato a scendere sul mese precedente del 15,4% contro il -14,1% del tutelato. In ogni caso il Governo non solo deve prorogare il taglio delle imposte anche nel prossimo trimestre, ma deve anche rinviare la fine del mercato tutelato, prevista per la luce dei condomini tra meno di un mese, il primo aprile 2023”.

Famiglie in difficoltà

Il costo della vita dunque in ogni caso continua a crescere e a pagarne lo scotto maggiore, dati alla mano, sono i nuclei familiari più numerosi: “Per una coppia con due figli – prosegue Dona -, l'inflazione al 9,2% significa una stangata pari a 2.854 euro su base annua, di cui 1.038 solo per mangiare e bere. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva invece è pari a 2.632 euro, con 937 per cibo e bevande. In media per una famiglia il rincaro è di 2.218 euro in 12 mesi, ma il primato spetta alle famiglie con più di 3 figli, che dovranno fare i conti con una mazzata pari a 3.212 euro, 1.240 dei quali serviranno solo per nutrirsi”.

Settori a confronto

L’Unione Nazionale Consumatori ha diffuso anche una tabella riassuntiva che cita i vari rincari registrati. L’impennata più alta (24,5%) è legata al comparto che comprende i costi legati all’abitazione, all’acqua, all’elettricità e ai combustibili, che tutti insieme costeranno in media 840 euro in più a ogni famiglia.

Il freno delle comunicazioni e dell’istruzione

Sul fronte opposto c’è il mondo delle comunicazioni, rivisto a rialzo ‘solo’ dello 0,8% con un impatto medio di 5 euro all’anno. Sullo stesso binario ci sono la scuola e l’istruzione: +0,9% per una crescita media variabile tra i 3 e i 5 euro a seconda del numero di figli.

L’impatto sulla spesa di tutti i giorni

Uno dei dati più preoccupanti riguarda il fatto che gli incrementi maggiori riguardano i comparti sui quali è davvero molto difficile fare economie. Detto della gestione della casa, a braccetto c’è il carrello della spesa: come citato da Dona, prodotti alimentari e bevande analcoliche salgono infatti del 13,5% con un rincaro di 761 euro per la famiglia media, che arrivano a 1.240 per una coppia con tre o più figli.

Tutti gli altri indicatori

Gli alcolici e i tabacchi e crescono del 4,1% (in media 22 euro a famiglia), l’abbigliamento e le calzature del 3,2% (38 euro), i mobili, gli articoli e i servizi per la casa dell’8,5% (115 euro), i servizi sanitari e in generale le spese per la salute dell’1,6% (23 euro), i trasporti del 6,6% (191), l settore spettacoli e cultura del 3,6% (43) e i servizi ricettivi e di ristorazione dell’8% ( in media 96 euro).

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