Venerdì 19 Aprile 2024

Codacons: "Dall'inflazione stangata da 3.192 euro per una famiglia con due figli"

La corsa dei prezzi continua: +8% su base annua a giugno. I maggiori rincari si registrano per i biglietti aerei: i voli europei costano il 139% in più dell'anno scorso.

L’inflazione non dà tregua agli italiani. Gli ultimi dati Istat relativi a giugno certificano un incremento dell’8% su base annua. Per il Codacons, questo si traduce in una “stangata” da 2.457 euro per una famiglia “tipo”, mentre i rincari per un nucleo con due figli arrivano a 3.192 euro. Insomma, la corsa dei prezzi rischia di diventare fardello insostenibile per i portafogli degli italiani. Nella consueta analisi dei dati Istat realizzata dall’associazione dei consumatori, spicca l’aumento registrato dai biglietti aerei: quest’anno prenotare un volo europeo costa il 139% in più rispetto al 2021, mentre i prezzi dei voli internazionali sono cresciuti del 124,1% e le tariffe di quelli intercontinentali del 70,7%.

I rincari quindi vanno a colpire le vacanze estive che, secondo il Codacons, diventano un “salasso”. Il noleggio auto costa il 35,5% in più rispetto allo scorso anno, i traghetti il 18,7%, le tariffe di alberghi e motel sono più care del 22,8% e i pacchetti vacanza internazionali salgono del 6,2%. Le vacanze 2022, quindi, sono “le più costose degli ultimi 50 anni”, commenta il presidente dell’associazione Carlo Rienzi. “Basti pensare che le tariffe delle strutture ricettive, in base ai dati Istat, crescono in media del +18% rispetto allo scorso anno”.

Ma al di là delle vacanze, tutti i settori merceologici segnano aumenti che non si vedevano da trent’anni. In particolare, corre la spesa alimentare: l’olio di semi è il prodotto che registra i rincari maggiori (+68,7% sul 2021), seguito da burro (+28,1%), pasta (+22,6%), farina (+22,6%), pomodori (+19,4%), pesche (+18,4%), pere (+17,2%). Questo mentre le spese relative alle abitazioni, influenzate dagli aumenti dei prezzi energetici, continuano a crescere. A giugno le tariffe dell’energia elettrica sono aumentate su base annua dell’87,5% per il mercato libero, e del 67,6% per quello tutelato; il gas sale del 67,3% e il gasolio per il riscaldamento del 52,9%. Dal caro prezzi non si salvano nemmeno i mobili (+7,1%) e i fiori (+8,1%), mentre per comprare un condizionatore si spende il 12,6% in più. Infine, risultano più contenuti i rincari registrati nel settore della ristorazione: per cenare in pizzeria si spende il 5,1% in più mentre farlo in un ristorante costa il 4,5% in più. Gelaterie e pasticcerie hanno applicato aumenti del 4,3% e i bar del 4,2%.

C’è da aggiungere poi il fatto che l’inflazione non è omogenea in tutto il territorio italiano. Alcune zone, infatti, subiscono rincari più pesanti di altre. È il caso del Trentino Alto Adige, dove a giugno i prezzi sono cresciuti del 9,3%, con una maggiore spesa per famiglia di 3.339 euro annui. “Siamo in presenza di una vera e propria un emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie” sostiene il Codacons. Per Rienzi, “si tratta dei rincari più alti degli ultimi 36 anni e la situazione è destinata purtroppo a peggiorare, in considerazione dei nuovi aumenti registrati dai prezzi internazionali degli energetici e dai carburanti”. Incrementi che colpiscono soprattutto i consumi primari delle famiglie come alimentari, trasporti, luce e gas, e che avranno conseguenze importanti sul potere d’acquisto. “A tale situazione” prosegue Rienzi, “si aggiungono i nuovi rincari delle tariffe di luce e gas comunicati in questi giorni dagli operatori del mercato libero dell’energia ai propri clienti, con le società fornitrici che, non potendo più praticare i prezzi promessi, stanno modificando unilateralmente i contratti, ritoccando al rialzo le tariffe”