Giovedì 18 Aprile 2024

Auto elettriche, gli incentivi non spingono gli acquisti

A giugno immatricolate 13.014 macchine full electric e ibride plug-in, 7,83% in meno rispetto alle 14.120 dello stesso mese del 2021

Auto elettriche, un mercato in affanno

Auto elettriche, un mercato in affanno

Nonostante i generosi incentivi, le auto elettriche non sembrano essere in cima alla lista dei desideri degli italiani, che continuano a preferire il motore tradizionale. I motivi? Da un lato il prezzo, ancora troppo elevato per le tasche di molti. E poi la carenza delle infrastrutture di ricarica. Secondo l’ultima analisi di mercato dell’associazione Motus-E, che si occupa di ricerche sulla mobilità sostenibile, a giugno di quest’anno sono state immatricolate 13.014 auto elettriche e ibride plug-in, in diminuzione del 7,83% rispetto alle 14.120 dello stesso mese del 2021. A registrare una contrazione importante sono soprattutto le vendite di veicoli full electric (5.975 unità, -14,64%), mentre reggono, con 7.039 immatricolazioni (–1,14%), le ibride. Nel complesso, il parco circolante è composto da 297.607 veicoli elettrici, dei quali 146.913 sono full electric (4,7% del totale) e 150.694 ibridi (5,5%). Certo, va detto che il mercato dell’auto in generale non sta vivendo un buon momento. A giugno le immatricolazioni sono state 127.449, in calo del 15,17% rispetto a un anno prima, e molto al di sotto delle 170mila dello stesso mese del 2019. Numeri che riescono a far guadagnare quote di mercato alle auto elettriche e ibride, che passano dal 9,40% del 2021 al 10,21%. Ma a sorprendere è il fatto che gli incentivi per i veicoli elettrici siano stati poco utilizzati. Gli unici sussidi che sono andati esauriti sono quelli per la classe di emissioni 61-135 gCO2/km, pari a 170 milioni di euro.

Le auto con emissioni comprese nel range “61-135” rappresentano circa il 70% del mercato italiano e, in tale segmento, la presenza di incentivi, non è un fattore discriminante per l’acquisto. Inoltre, sui 250 modelli disponibili, oltre il 60% rientra nella fascia di prezzo dell’incentivo (inferiore ai 35.000€). Questo mentre i sussidi per le classi con emissioni pari a 0-20 grammi di Co2 per chilometro, in totale 220 milioni di euro, hanno ricevuto prenotazioni pari a 27,5 milioni. Dei 225 milioni di euro messi a disposizione per la fascia 21-60 gCo2/km, invece, soltanto 14 milioni sono stati richiesti. Secondo Motus-E, la ragione del basso numero di prenotazioni è da ricercare nel fatto che, da un lato, il 40% dei modelli della classe “21-60” (auto ibride) ha un prezzo superiore al limite previsto per l’incentivo (45mila euro). Percentuale che, per i veicoli completamente elettrici (fascia 0-20), arriva al 70% (35mila euro). Dall’altro, va ricordato che dagli incentivi sono escluse le società e le auto aziendali. Per quanto riguarda i confronti internazionali, dai dati di maggio 2022 emerge che l’Italia con 4.472 immatricolazioni di veicoli completamente elettrici, risulta al quinto posto in Europa, dietro all’Olanda (5.071 unità), alla Francia (15.247), al Regno Unito (15.448) e alla Germania (29.218).

Infine, il rapporto di Motus-E sottolinea la crescita delle infrastrutture necessarie ai veicoli elettrici. Ad oggi in Italia risultano installati 30.704 punti di ricarica in 15.674 infrastrutture (tra stazioni e colonnine) e 12.410 location accessibili al pubblico. Il 77% è collocato su suolo pubblico (ad esempio strade) mentre il restante 23% su suolo privato a uso pubblico (come supermercati o centri commerciali). L’aumento rispetto a marzo è pari a 2.847 punti di ricarica, mentre su giugno del 2021 la crescita è di 7.429 unità (+32%). Se si guarda invece alla prima rilevazione di Motus-E di settembre 2019 (10.647 punti in 5.246 infrastrutture), si registra una crescita del 188% e un aumento medio annuo del +47%. Rispetto a marzo 2022 si rilevano 1.363 nuove infrastrutture e 1.077 nuove location. Tuttavia, l’11,5% del totale delle infrastrutture istallate non è ancora utilizzabile per il fatto che non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Questo mentre è ancora limitata la presenza di tali infrastrutture nelle autostrade. In totale, i punti di ricarica presenti sono 235 (+85 su marzo). Di questi 151 sono con ricarica veloce o ultraveloce: 2,1 ogni 100 chilometri. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il 57% circa dei punti di ricarica si trova nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro e solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Inoltre, il 32% è disponibile nei capoluoghi di provincia ed il restante negli altri comuni del territorio. La Lombardia con 5.080 punti (17% del totale) si conferma la regione più virtuosa. Seguono nell’ordine Piemonte (11%), Lazio ed Emilia-Romagna con circa il 10%, Veneto (9%) e la Toscana (8%). Le sei regioni complessivamente coprono il 64% del totale dei punti in Italia.