Venerdì 19 Aprile 2024

Trattare i rifiuti per creare valore. Gli impianti green dell’Itelyum

L’amministratore delegato, Marco Codognola

L’amministratore delegato, Marco Codognola

ECONOMIA CIRCOLARE e sostenibilità. Sono queste le parole chiave per Itelyum, gruppo internazionale con sede centrale a Lodi che da più di cinquant’anni si occupa della valorizzazione dei rifiuti industriali. "Il nostro gruppo opera soprattutto nella purificazione di reflui chimici e di solventi usati che provengono dall’industria chimica e farmaceutica. Ma ci occupiamo anche della rigenerazione dei lubrificanti esausti e del trattamento delle acque industriali che, una volta purificate, possono essere rilasciate nei corsi d’acqua", spiega l’amministratore delegato Marco Codognola. "Quello che ci distingue, però, è il nostro approccio alla gestione dei rifiuti: proveniamo dal mondo della chimica e dell’ingegneria di processo e questo ci permette di capire il modo migliore di trattarli per generare valore".

Oggi il Gruppo Itelyum è composto da 26 società, 27 siti operativi e più di mille dipendenti, oltre a due grandi impianti di rigenerazione di oli lubrificanti e un’unità che si occupa della purificazione dei solventi con sede a Landriano, in provincia di Pavia. Una struttura che gli permette di offrire servizi a più di 35mila clienti in 60 paesi, con la gestione di un milione e ottocentomila tonnellate di rifiuti speciali all’anno e ricavi per 500 milioni di euro. "Il nome Itelyum nasce nel 2019, ma le origini dell’azienda risalgono a più di cinquant’anni fa", spiega Codognola: "Il gruppo è cresciuto con una serie di acquisizioni: la prima nel 2012, quando un fondo di private equity ha acquisito un’azienda, Viscolube, che si occupava della rigenerazione di lubrificanti esausti grazie a due raffinerie, una a Pieve Fissiraga, in provincia di Lodi, e una a Ceccano, in provincia di Frosinone". La presenza di due impianti, caratterizzati da una tecnologia all’avanguardia, permette al gruppo di portare la cultura della trasformazione del rifiuto in numerosi ambiti dell’industria italiana: "Dal 2014 abbiamo fatto altre 30 acquisizioni e abbiamo continuato a crescere, passando da 150 a 1.100 dipendenti", continua Codognola.

A caratterizzare l’approccio di Itelyum è l’attenzione alla sostenibilità ambientale, che si traduce in una decarbonizzazione delle filiere in cui opera. Con la produzione di prodotti rigenerati e riciclati, infatti, solo lo scorso anno il gruppo ha evitato l’emissione di circa 270mila tonnellate di CO2, al netto delle emissioni prodotte dai suoi impianti per la rigenerazione dei rifiuti industriali. "I nostri prodotti rigenerati garantiscono fino al 70 per cento di emissioni in meno. Un meccanismo virtuoso che ha portato alcuni istituti di ricerca a giudicare il nostro gruppo come "climate positive", in base all’approccio del Life Cycle Assessment", commenta Codognola.

Circa il 30 per cento del mercato delle basi lubrificanti in Italia è costituito da basi rigenerate. I vantaggi sono notevoli, perché non solo si riducono le emissioni di CO2 evitando la raffinazione di prodotti vergini, ma si limita anche la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di petrolio. Inoltre lubrificanti e solventi possono essere rigenerati all’infinito e sono capaci di mantenersi allineati agli standard qualitativi sempre più elevati richiesti dal mercato.