Martedì 23 Aprile 2024

Tornano americani ed espositori Milano Unica vince la sua sfida

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UN PARTERRE di 445 espositori, con il coinvolgimento di 389 aziende (324 italiane e 65 dall’estero) che, con nuove proposte creative e sempre più orientate al rispetto per l’ambiente per l’AutunnoInverno 20232024, danno il segnale di uno scenario economico in forte ripresa per la tessitura. Sono i numeri di Milano Unica, fiera di riferimento del tessile e degli accessori di alta gamma, che ha inaugurato martedì scorso, a Fiera Milano Rho, la 35esima edizione, con tre giorni di attività. "Il numero di espositori di Milano Unica è tornato ad essere vicino a quello delle edizioni pre-pandemia. Tutti i maggiori e più significativi produttori erano presenti e anche alcuni più piccoli. E non solo uomo. In questa edizione ci sono state ben 157 aziende espositrici ampia offerta per la donna", commenta Alessandro Barberis Canonico (nella foto), presidente di Milano Unica.

Grazie alla ripresa dei mercati internazionali e al calo delle restrizioni sugli spostamenti, si è registrato un incremento di visitatori dall’estero alla ricerca di nuove tendenze: "Abbiamo rivisto un flusso importante degli americani che mancavano praticamente da 4 stagioni e abbiamo registrato l’arrivo di giapponesi e coreani – nella fiera è presente anche l’Osservatorio Korea e l’Osservatorio Japan - che nella scorsa edizione non potevano raggiungere l’Italia, assieme all’incremento di presenze dal nord Europa. Un pubblico internazionale è un ottimo segnale di crescita: il settore tessile italiano vende più del 70% all’estero", prosegue Canonico.

Assenti – ma solo a causa delle restrizioni ai viaggi – i cinesi. "Il settore tessile - abbigliamento è in forte ripresa, con un solido aumento di volumi. Merito del ritorno delle occasioni sociali, del lavoro in presenza, delle cerimonie. C’è voglia di vestire bene, con più eleganza. Nel mercato statunitense la ripresa è bruciante e si è scatenata una sorta di "frenesia" degli acquisti. Oggi il settore ha in programma consegne fino alla fine dell’anno, recuperando quella riduzione degli stock verificatasi durante le fasi scorse della pandemia. Si prevede di chiudere bene il 2022" fa il punto il numero uno di Milano Unica. Secondo l’indice Istat della produzione industriale, nel primo trimestre 2022 la tessitura ortogonale registra un incremento tendenziale del +34,3%. L’export cresce a due cifre (+46,2%), trascinato dal comparto laniero. Francia e Germania risultano i primi mercati di sbocco, davanti a Romania, Stati Uniti e Cina. Quest’ultima, se sommata al valore dell’export di Hong Kong, viene però scavalcata dall’export verso la penisola iberica.

Il saldo della bilancia commerciale di comparto si porta sui 292,3 milioni di euro. Rimane qualche ombra: "Il tessile è un comparto dal forte consumo energetico e produce molto in Italia. Dall’anno scorso il costo dell’energia è quadruplicato e gli imprenditori avvertono come elemento di instabilità la prospettiva per i prossimi sei mesi. E c’è preoccupazione per la spinta inflazionistica che erode i salari". Ma lo scenario futuro rimane da segno più: "Prospettive di crescita ci sono anche per il prossimo anno" assicura Canonico. Secondo l’analisi di Bain & Company presentata durante Milano Unica gli ordini del mercato tessile sono a parità o già oltre i livelli del 2019 per la Spring Summer23 (trend che ci si attende venga confermato nella Fall Winter2324): il fatturato complessivo del comparto dovrebbe ritornare a livelli pre-pandemici a partire dal primo semestre 2023, un anno in anticipo rispetto alle attese.