Giovedì 18 Aprile 2024

Svolta green per Friem Traguardo: il mercato dell’idrogeno verde

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IL FONDO ITALIANO di Investimento Sgr investe in Friem. L’operazione recente, attraverso il Fondo Italiano Tecnologia e Crescita (Fitec), è avvenuta con un aumento di capitale riservato di oltre sette milioni di euro, pari a una quota di minoranza nel capitale della società. Le nuove risorse serviranno ad accelerare crescita e investimenti, anche in direzione "green", della storica Fabbrica Raddrizzatori Impianti Elettrici Milanese. "Negli ultimi cinque anni la nostra crescita è stata costante e da oggi possiamo cogliere gli sviluppi del mercato dell’idrogeno verde, un mercato con attese di crescita molto interessanti stimate, a livello globale, dagli attuali 70 milioni di dollari a oltre 1 miliardo già nel 2030", commenta Lorenzo Carnelli (nella foto sotto), ceo di Friem. Fondata nel 1950 da Angelo Pagliai, l’azienda che ha sede principale a Segrate, nel milanese (con filiali in Brasile, Stati Uniti ed Indonesia), è leader mondiale nel mercato power converter per impianti di grande potenza, con oltre 110 dipendenti. Sotto la presidenza di Orietta Paglia e la guida operativa dei suoi figli Lorenzo e Fabrizio Carnelli, Friem dal 2016 ha esteso le sue attività e migliorato i risultati raggiungendo oltre 35 milioni di euro di fatturato (oltre il 90% realizzato all’estero). Tra i clienti, gruppi industriali come De Nora, Enel, Eni, Alcoa, ThyssenKrupp. L’asticella è posta ancora più in alto.

L’obiettivo è raggiungere un fatturato di oltre 60 milioni entro il 2026 con una crescita organica ed inorganica e muovendosi lungo tre linee di sviluppo: tradizionale industria di processo, servizi after sales e l’ambito sostenibile dell’idrogeno verde. "La nostra focalizzazione internazionale e il nostro corretto posizionamento – dichiara Maurizio Stucchi, head of Industry Friem – insieme con la diversificazione dei settori industriali target e delle aree geografiche di riferimento, ci consente di crescere con continuità, assorbendo la ciclicità dei mercati. Nel 2022 l’80% della nostra produzione è destinata ad impianti per la raffinazione di metalli (rame e zinco) e di grafite, il 10% all’idrogeno verde ed il 10% ad impianti di elettrolisi per la chimica di base. La produzione del 2023 sarà principalmente destinata (60%) alla chimica di base (cloro, PVC, disinfettanti) e prevediamo una significativa crescita del fatturato legato alla transizione energetica con la produzione di idrogeno verde".

Annamaria Lazzari