Roma, 12 novembre 2022 - Le banche e le aziende edili, in questo periodo, sono accomunate dalle stesse preoccupazioni legate all'applicazione delle agevolazioni per l'efficientamento energetico, il sismabonus e per il patrimonio immobiliare. Le modalità di applicazione dei diversi bonus, infatti, stanno mettendo in serio pericolo i conti delle aziende edili coinvolte e rischia di compromettersi ulteriormente.
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Per questo motivo Ieri l'Abi – Associazione Bancaria Italiana e Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili hanno insieme scritto al Governo una lettera per richiamare l’attenzione sulla gravità della situazione nella quale si trovano, oramai da mesi, migliaia di cittadini e imprese che hanno fatto affidamento su misure di incentivazione indirizzate verso l’efficientamento energetico e sismico nonché per altre attività connesse al nostro patrimonio immobiliare.
In particolare, scrivono i Presidenti Patuelli e Brancaccio, occorre scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità per le imprese della filiera che rischia di condurle a gravi difficoltà a causa di crediti fiscali maturati e che in questo momento non è più possibile cedere, visti anche i limiti delle capienze fiscali. Le due associazioni propongono anche delle soluzioni. Infatti, Abi e Ance chiedono quindi una misura tempestiva e di carattere straordinario che consenta agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari. “Questa soluzione – scrivono i Presidenti di Abi e Ance – permetterebbe agli intermediari di ampliare la loro capacità di acquisto di crediti certi e verificati dagli intermediari stessi, al momento non utilizzabili”. Soprattutto in questa delicata fase congiunturale Abi e Ance chiedono la soluzione a queste criticità nel più breve tempo possibile.