Martedì 23 Aprile 2024

SHOW PER HOTEL, RISTORANTI E TURISTI I LIVE SONO UN TESORO PER I TERRITORI

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LA MUSICA DAL VIVO assicura una grossa ricaduta economica, quindi il blocco del live ha ripercussioni pure sul territorio. "C’è, infatti, una ricaduta diretta (camere d’albergo, ristoranti ecc…), ma anche una indiretta, visto che certi guadagni innestano un circolo virtuoso d’investimenti con conseguenze molto maggiori rispetto a quelle indicate dalle cifre. Ecco perché, invece di musica ‘leggera’, parlerei di musica pesante" ammette Roberto De Luca.

"La ricaduta sul territorio del live è molto superiore a quella del teatro, del balletto o del cinema. Questo perché certi tipi di spettacolo hanno una fruizione per lo più stanziale, mentre la musica no. I grandi concerti richiamano gente da tutto il Paese generando una spesa anche di 250-400 euro pro capite. Uno studio sull’edizione 2018 di Firenze Rocks (nella foto a sinistra) ha evidenziato che al Parco delle Cascine meno di uno spettatore su quattro era toscano. I dati raccolti dagli intervistatori indicano che il 72% del pubblico arrivava, infatti, da altre regioni – Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio in testa – e circa il 4% dall’estero. Basta pensare che in quel contesto sono state censite 61 nazionalità diverse". La spesa media giornaliera pro capite in una località turistica di mare come Lignano Sabbiadoro nel 2018 si aggirava tra gli 88 e i 118 euro, ma uno studio dell’Università di Udine sul tipo di affluenza registrata dai tre concerti tenuti quell’anno nella cittadina friulana evidenzia che la spesa per persona fra i fruitori degli show è stata superiore ai 316 euro. Biglietto d’ingresso escluso, naturalmente. Insomma, il doppio o quasi. Di quei 316 euro, 205 sono andati in servizi (pernottamento, cibo, bevande, intrattenimento) e 111 per il resto (viaggio, merchandising, altro). Da notare che la metà del pubblico richiamato da Cesare Cremonini, Vasco Rossi e Negramaro ha pernottato poi sul posto; e di questo il 40% s’è fermato per una notte, il 50% per due o tre notti e il restante 10% oltre quattro notti.

Altro dato interessante, quello offerto dallo studio compiuto dalla Fondazione Fitzcarraldo sull’impatto economico avuto sulla città di Torino dai concerti degli U2 al Pala Alpitour del 4 e 5 settembre 2015, con una presenza di pubblico piemontese del 19,4% (11,7% quello dell’area metropolitana) e un esodo dal resto d’Italia in bilico tra il 16,3% di spettatori lombardi e il 3,8% siciliani. Notevole la presenza straniera, il 6,4%. Differenti i livelli di spesa pro capite, biglietto escluso, che passano dai 26,06 euro dei residenti a Torino e dintorni ai 125,63 di quelli arrivati dal resto d’Italia, ai 286,34 di quelli provenienti dall’estero. Complessivamente si calcola che la ricaduta economica data alla Città di Torino dai due show di Bono e compagni sia stata di 5.324.692 euro.

Andrea Spinelli