Sette scuderie su dieci della Formula 1 hanno adottato le loro cinture di sicurezza

Sono ben sette su dieci le scuderie di Formula 1 a montare le cinture di sicurezza Sabelt

Sono ben sette su dieci le scuderie di Formula 1 a montare le cinture di sicurezza Sabelt

L’INNOVAZIONE, LO SGUARDO al futuro e il coraggio sono gli ingredienti essenziali che hanno caratterizzato la strategia aziendale di Sabelt e l’hanno portata al successo. Tutti elementi che si riflettono negli investimenti, la qualità e la gamma dei prodotti, nella diversificazione della clientela e dei settori e, infine, nella sua recente scommessa di sviluppare prodotti per il settore aerospaziale.

Il gruppo, però, ha anche impresso alla sua mission la cifra distintiva dell’attenzione alla sostenibilità, agli stakeholder e al territorio che porta Sablet a creare continuamente nuove opportunità, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Nel 2019 ha pubblicato il primo bilancio di sostenibilità e, negli ultimi cinque anni, sono entrate a far parte dell’azienda oltre 200 persone. Un trend che Sabelt non intende invertire, dal momento che ha programmato, per i prossimi tre anni, l’inserimento di altre 100 figure professionali. Il 2021 è stato senz’altro un anno positivo per il gruppo che, nonostante le incertezze di mercato degli ultimi anni, ha recuperato il 100% del fatturato pre-covid e sta lavorando per superare, nei prossimi due anni, la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato. "Abbiamo celebrato con grande orgoglio questo traguardo con tutte le persone che negli anni sono entrate a far parte dell’azienda – commenta Gregorio Marsiaj, vicepresidente di Sabelt – Crediamo nelle grandi doti e potenzialità di questo territorio e, per sostenere la crescita del gruppo, abbiamo presentato un importante progetto nell’ambito dell’area di crisi complessa di Torino, con l’obiettivo di realizzare un nuovo impianto produttivo di oltre 5mila metri quadrati entro il 2024".

Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Audi, Cupra, Dallara, Ferrari, Maserati, McLaren e Renault sono solo alcune delle case automobilistiche con cui il gruppo lavora, mentre sono ben sette su dieci le scuderie di Formula 1 a montare le cinture di sicurezza Sabelt. Una sicurezza che oggi vola anche nello spazio: i prodotti del gruppo – selezionati per affidabilità tecnologica e peso – vengono utilizzati sia per gli aerei che per i moduli aerospaziali e le stazioni orbitanti intorno alla Terra. "Tutti i nostri prodotti – sottolinea il vicepresidente del gruppo, Massimiliano Marsiaj – sono orgogliosamente made in Torino: frutto di una ricerca e di una cura sartoriale, esclusiva e quasi maniacale. Dai nostri stabilimenti escono 60mila sedili in un anno per le auto sportive più belle al mondo, dalla 500 Abarth alla Ferrari Daytona". La Sabelt, spiegano dal gruppo , "studia i prodotti nei propri laboratori con innovative e avanzate verifiche che possano garantire il corretto funzionamento in ogni situazione e sotto condizioni di stress dei materiali: una ricerca tecnologica che sa dare il giusto spazio al design, per ottenere prodotti sicuri, comodi, ma anche eleganti. Ogni sedile è progettato per accompagnare al meglio il viaggio di chi, allacciando la cintura, guiderà l’auto per piacere, lavoro o sport".

Paola Benedetta Manca