Servizi agli ospedali in bilico sull’energia

Servizi agli ospedali in bilico sull’energia

Servizi agli ospedali in bilico sull’energia

PRIMA CON LA PANDEMIA, ora con i rincari energetici esasperati dal conflitto in Ucraina, nella tempesta perfetta in cui siamo immersi da marzo 2020, il settore dell’outsourcing e dei servizi ospedalieri non si è mai fermato, garantendo supporto a medici e pazienti nonostante le difficoltà operative e i costi energetici più che raddoppiati. Al vertice italiano di questo mercato c’è Servizi Italia, gruppo parmense quotato alla Borsa di Milano, attivo globalmente con 50 impianti produttivi in 6 paesi (Italia, Brasile, Turchia, India, Albania, Marocco) e oltre 3.600 dipendenti. Nonostante lo scenario pandemico, che ha pesato in misura significativa sui conti del 2020, Servizi Italia nel 2021 ha migliorato le proprie performance di bilancio con un aumento del 6,9% dei ricavi a 256,7 milioni, e un buon andamento di tutti i principali indicatori economici: +12% l’ebitda e utile netto più che raddoppiato da 2,9 a 7,2 milioni.

Il gruppo deve però far fronte ad un’altra situazione di emergenza, causata dall’incontrollato aumento dei prezzi dell’energia, del gas e delle materie prime, che rischiano di rendere il business delle lavanderie industriali insostenibile dal punto di vista economico. Servizi Italia, infatti, è il classico esempio di azienda a forte consumo di energia, con un impatto dei costi energetici sul bilancio superiore al 4%, che a conti fatti sono oltre 10 milioni di euro. Consumi energetici importanti, generati da imponenti impianti come generatori di vapore, lavacontinue, lavacentrifughe, essicatoi. Tutto ciò, però, non basta a Servizi Italia e a tutte le lavanderie industriali del comparto per rientrare nel novero delle imprese beneficiarie dei sostegni e degli sgravi governativi. "Lavoriamo con un solo obiettivo: prenderci cura degli altri – dice Andrea Gozzi (sotto), direttore generale della società emiliana – ma ora la buona volontà e lo spirito di abnegazione non bastano più. Non si può pensare di mettere sulle spalle dell’impresa privata tutto lo sforzo e la fatica per tenere l’equilibrio fra la situazione contingente e la fornitura di un servizio di prima necessità". Lo squilibrio è dovuto ad alcune tipicità del mercato delle lavanderie industriali che dipende quasi totalmente dai contratti in essere con strutture sanitarie pubbliche, aggiudicati in momenti in cui i costi energetici erano decisamente più bassi, e per i quali non è prevista alcuna indicizzazione relativa alle commodities. Uno squilibrio che, secondo Assosistema, potrebbe portare ad una riduzione dei servizi verso il sistema sanitario di circa il 50%.

Marco Sartori