Martedì 23 Aprile 2024

"Scatti il semaforo verde e siamo pronti a ripartire"

Claudio Sabatini, presidente dell’Unipol Arena

Claudio Sabatini, presidente dell’Unipol Arena

PARTERRE PIENI, star da tutto il mondo e un vasto, vastissimo pubblico che costella gli spalti. È lo scenario che per anni ha fatto da sfondo al più grande complesso al coperto per eventi in Italia, l’Unipol Arena, progettato dal Gruppo Sabatini sul modello dei più grandi e prestigiosi centri culturali e sportivi europei. E che ora attende di realizzarsi nuovamente: se, con l’arrivo della pandemia, la magia ha dovuto mettersi in stand-by "dopo due anni dal primo lockdown – spiega Claudio Sabatini (in alto, a destra), presidente dell’Unipol Arena – la voglia di tornare sotto al palco, soprattutto da parte dei ragazzi, è ora sempre più tangibile".

Due anni fa le prime chiusure. Quanto ha pesato questa pandemia per l’Unipol Arena?

"Molto. Quando un’azienda, dalla sera alla mattina, deve fare i conti con un calo del fatturato significativo, è facile immaginare come quel momento si traduca in un incubo, difficile da dimenticare. Così come difficile era capire quando poter porre, finalmente, la parola ‘fine’ alla pandemia. Ma non solo".

Cos’altro?

"Da tenere in considerazione sono anche le modalità con cui abbiamo dovuto affrontare questo periodo, dove abbiamo dovuto vivere perlopiù senza ristori".

Ora però qualcosa si sta finalmente smuovendo. Con che occhi bisogna guardare alla ripartenza?

"L’ottimismo è un elemento che non deve mai mancare, soprattutto in vista del futuro. D’altra parte, però, bisogna tenere i piedi per terra ed essere realisti: la nostra attività andrà in base ai dati che registreremo nei prossimi mesi. Ed il nostro auspicio, chiaramente, è quello di non dover fare i conti con ulteriori ricadute. Vediamo cosa succederà…"

Le persone hanno voglia di tornare ai concerti?

"Sul target dei giovani non ho grandi dubbi: è tangibile, infatti, la loro voglia di tornare agli eventi dal vivo. Un discorso che può essere ripetuto anche per gli adulti, che però a differenza dei primi avranno sicuramente bisogno di più tempo per adattarsi e riprendere in mano le vecchie abitudini, come partecipare a un evento, o ad un concerto. Lo si vede anche facendo riferimento al mondo sportivo, e non solo a quello degli spettacoli, dove i palasport sono aperti al 65% ma quasi nessuno riesce a colmare interamente la capienza disponibile".

Cosa possiamo aspettarci dai prossimi eventi?

"Abbiamo circa 65 concerti in programmazione, da recuperare tra il 2022 e il 2023 e di cui buona parte sono già sold-out. Da Justin Bieber e Harry Styles per i più giovani, fino a Eric Clapton e i Queen. Comprendiamo un pubblico che spazia dai 15 ai 70 anni e dunque ci sono concerti per tutte le età. La voglia c’è, ed il palinsesto pure: abbiamo solo bisogno che scatti il semaforo verde per riprendere, in modo determinato, il via".

L’Unipol Arena ha poi aperto le porte alla comunità anche sotto un’altra veste…

"Esatto. Il nostro intento era quello di renderci utili per la comunità, mettendo a disposizione i nostri spazi: dapprima per l’effettuazione dei tamponi fino poi a diventare il più grande hub vaccinale. In un periodo come quello della pandemia, non ci abbiamo pensato due volte e ci siamo resi utili in quest’area geografica in maniera significativa. Non ci ha riempito le tasche, ma certamente ci ha riempito il cuore".