UNA PIATTAFORMA rivoluzionaria che mette in contatto le imprese che producono scarti con altre che possono riciclarli, trasformando il rifiuto in una risorsa e dando impulso all’economia circolare. Ci ha pensato la startup Circularity di Camilla Colucci, vice presidente di Innovatec, creando uno strumento che non esisteva sul mercato, dove è sbarcata nel 2018. Circularity è la prima piattaforma di simbiosi industriale in Italia che permette alle aziende di entrare in contatto con partner in grado di riciclare gli scarti di produzione, con l’attuazione di modelli di business dell’economia circolare. Un unico luogo, adatto a imprese di ogni dimensione, da quelle piccole fino ai più grandi player del tessuto industriale. In più, con il lancio della nuova versione 2.0, è stato introdotto il servizio della misurazione dell’impatto ambientale in termini di Co2, a seconda della scelta di un partner invece che di un altro.
La piattaforma indicava già il risparmio in termini di emissioni di Co2 che deriva dal riciclo, segnalando il miglior percorso di valorizzazione del rifiuto in termini ambientali ed economici, con particolare attenzione a elementi di logistica, come la distanza percorsa durante il trasporto e la classe energetica e il carburante del veicolo. Nei prossimi mesi, verranno aggiunte ulteriori funzionalità che permetteranno di misurare la circolarità dei processi aziendali e generare annunci di domanda e offerta di sottoprodotti e materiali circolari derivanti dal recupero di materie, tecnologie e macchinari. Circularity è stata accolta con grande entusiasmo dal mercato, come dimostrano i numeri. Dal 2018, ha aumentato del 1.300% il numero dei clienti. Dal 2020 al 2021, nonostante la pandemia, ha registrato una crescita del 300% di fatturato e, in tre anni, ha catalogato più di 25.000 aziende sulla propria piattaforma.
"Il valore aggiunto di Circularity – spiega Camilla Colucci – è di mettere a disposizione un’offerta completa di servizi di formazione e consulenza strategica alle imprese. La grande innovazione della piattaforma risiede nella volontà di superare il significato di rifiuto in Italia, facendo in modo che le aziende non lo considerino solo un costo, ma capiscano che può avere un valore sul mercato. Una concezione non facile da diffondere, unita al fatto che non esistono obblighi nel rendicontare quanto viene riciclato".
p. b. m.