Giovedì 25 Aprile 2024

Sapiem, inversione a U sulla rotta giusta

Sapiem, inversione a U sulla rotta giusta

Sapiem, inversione a U sulla rotta giusta

UNA VERA e propria curva a U. Saipem, il gruppo italiano dell’energia e delle infrastrutture, controllato da Eni e Cdp, aveva iniziato l’anno con un brutto scivolone, comunicando un profit warning legato alle perdite registrate su alcune commesse dovute ad operazioni ereditate dal passato. Ma dall’assemblea degli azionisti dello scorso 17 maggio – che ha varato un aumento di capitale da 2 miliardi, oltre ad approvare il bilancio d’esercizio – l’azienda guidata da Francesco Caio (nella foto in basso) sembra aver individuato la cura giusta per – usando le parole dell’ad – "costruire una nuova Saipem". Vediamo quali sono i dati sottostanti, Saipem ha comunicato nel primo trimestre 2022 una crescita dei ricavi del 20% a 1,9 miliardi e nuovi ordini per 2,3 miliardi (+47%), che hanno portato il portafoglio totale a oltre 22,1 miliardi. Inoltre, la crisi energetica che sta sconquassando il mercato globale, potrebbe invece generare opportunità per Saipem. Che può ampliare il proprio perimetro delle attività, contribuendo allo sviluppo di quelle nuove infrastrutture energetiche oggi necessarie per fronteggiare la crisi del gas.

I prossimi mesi saranno determinanti per voltare pagina. Uno scenario complesso che mette in luce alcune questioni che solo oggi spiegano perché si è arrivati alla necessità di una manovra finanziaria così importante. È infatti l’organizzazione portata avanti dalla vecchia gestione della società – con cinque divisioni autonome, ognuna con deleghe gestionali e commerciali molto ampie, e la possibilità di acquisire nuovi contratti fino a un miliardo di euro senza passare dal cda – che ha portato Saipem a mettersi in pancia tra il 2019 e il 2021 contratti molto delicati, come i progetti eolici offshore nel Mare del Nord, che hanno contribuito a generare perdite superiori al miliardo e richiesto di intervenire rapidamente, rivedendo i progetti in corso. Inoltre, negli anni passati, oltre all’acquisizione dei progetti eolici altamente innovativi e con una diversa attenzione al rischio, erano state messe da parte le attività di ingegneria e costruzioni offshore, tipicamente a margini più elevati; la pandemia ha fatto il resto. Oggi Saipem ha rivisto la propria organizzazione, con il superamento delle divisioni e la ri-centralizzazione della strategia commerciale e degli acquisti, mentre il piano industriale 2022-2025 sta puntando su minori costi, attenzione ai margini e non ai volumi, e su una ripartenza del ciclo di investimenti nell’oil&gas, oltre che su un impegno focalizzato sulla transizione ecologica.

Marco Sartori