Giovedì 18 Aprile 2024

Sacmi punta su sostenibilità e digitalizzazione

UNA STORIA LUNGA oltre un secolo. Il 2 dicembre Sacmi ha tagliato il traguardo dei 103 anni di vita. Nata a Imola nel 1919 dall’intuizione di nove tra meccanici e fabbri accomunati da un ideale, il lavoro, la cooperativa è cresciuta negli anni sino a diventare primo fornitore mondiale di tecnologie per la ceramica e il packaging. Partendo da 4.500 lire di capitale sociale, la "Società anonima cooperativa meccanici Imola" ha intrapreso un incredibile cammino che, attraverso una forte spinta verso l’internazionalizzazione dei mercati e un costante processo di innovazione e differenziazione produttiva, l’ha portata appunto tra i leader mondiali dell’impiantistica industriale.

Oggi Sacmi è a capo di 80 società distribuite in 28 Paesi. Conta 4.700 dipendenti, un volume di vendite di oltre 1,5 miliardi di euro (dati 2021) e attività che vanno dalla ceramica al packaging, dal food-beverage ai materiali avanzati. Le esportazioni, da anni, superano stabilmente l’85% del fatturato. Nonostante ciò, il cuore produttivo e tecnologico del gruppo nonché tutte le attività di ricerca restano saldamente in Italia. Il cuore di Sacmi batte infatti nella città conosciuta nel mondo per il suo Autodromo, ma che è anche il trattino tra l’Emilia e la Romagna. "Uno dei principali fattori di successo di Sacmi ha a che fare con la forma cooperativa, i cui valori rappresentano un chiaro riferimento ancora oggi e si riflettono nella governance", sottolinea il presidente Paolo Mongardi (nella foto). "Parliamo di innovazione continua, attenzione al cliente, crescita delle competenze, valori scolpiti nel nostro Dna – aggiunge – che sono alla base della capacità di Sacmi di affrontare con successo le trasformazioni produttive, sociali e culturali".

I temi che caratterizzano oggi l’attività del colosso imolese non sono certo banali: sostenibilità e digitalizzazione su tutti. "Sono i due capisaldi di un percorso che ci vede impegnati già da molti anni e che sta dando i propri frutti – spiega ancora il presidente Mongardi –. Si tratta di un’evoluzione profonda che sta interessando l’intera manifattura mondiale, a partire da cosa e come si produce, ma anche sul piano organizzativo e della governance, quindi dell’attenzione agli aspetti ambientali che rappresentano oggi un vero e proprio fattore di competitività sul mercato". Il tutto all’interno di un panorama mutevole, nel quale Sacmi è sempre alla ricerca di nuove competenze in grado di reggere alle sfide che si palesano ogni giorno davanti a chi fa impresa a livello globale.

Come ci si muove in questo scenario? Principalmente con tre strumenti, secondo il presidente Mongardi. Che avverte: "Il primo ha a che fare con la storica attenzione di Sacmi per la crescita delle persone. Qui non c’è un ‘proprietario’ ma una base sociale, un carattere intergenerazionale che impone di far crescere nuove competenze per lasciare l’azienda migliore alle prossime generazioni. Nello specifico, questo si traduce nello sviluppo di percorsi specifici all’interno dell’Academy Sacmi finalizzati alla crescita delle competenze delle nostre persone, con un attenzione particolare all’osmosi tra l’azienda e il sistema della formazione, dell’Università e della ricerca".

Il secondo strumento, novità importante di questo 2022, è la creazione di un "vero e proprio hub dell’innovazione" che si aggiunge al Centro ricerche Sacmi, "mettendo a sistema tutte le realtà del gruppo chee – spiega ancora Mongardi – lavorano su progetti digitali". Infine la guida dell’azienda, la cosiddetta "governance".