"Rigenerare sarà il passaggio chiave"

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"MAI COME ORA, È URGENTE parlare di rigenerazione. Dei suoli, delle acque, del mare e, più in generale, degli ecosistemi: dobbiamo imparare a guardare oltre, non solo in termini di ricerca e innovazione, ma anche di sistemi normativi e canali di finanziamento, messi a punto dagli Stati per favorire realmente la transizione ecologica ed energetica". Fabio Fava (nella foto sotto), docente di Biotecnologie industriali e ambientali all’ateneo di Bologna e presidente del Comitato scientifico di Ecomondo, si sofferma subito sulla parola chiave dell’edizione 2022: quella ‘rigenerazione’ che interessa, tra l’altro, i rifiuti – da valorizzare come vere e proprie risorse – e i tanti siti inquinati disseminati sul pianeta, i quali richiedono un processo immediato di decontaminazione e riqualificazione.

"La pandemia ha evidenziato la necessità di accelerare la transizione della nostra industria verso la neutralità climatica e la creazione di un mercato unico europeo, più resiliente e meno dipendente dalle grandi potenze internazionali", prosegue Fava. "Da qui l’esigenza di accorciare le filiere industriali europee, calando nelle realtà territoriali la migliore innovazione tecnologica disponibile e allineando i finanziamenti, in particolare quelli legati a ripresa e resilienza: solo in questo modo la transizione industriale potrà restituire un Paese davvero competitivo".

"Su tutti questi fronti servono formazione costante, informazione, condivisione e la creazione di partnership dedicate, locali e internazionali, oggi ancor più che nel passato", continua il professore. "I convegni in programma a Ecomondo 2022 cercheranno di dar seguito alle necessità indicate, facilitando la nascita di alleanze pubblico-private nella definizione di priorità normative, finanziarie, di ricerca e formazione, associate alla prospettiva di un’autentica rigenerazione industriale, economica e sociale post-Covid". L’Italia parte avvantaggiata. Secondo Fava, infatti, siamo in primo Paese in Europa per l’adozione delle priorità di economia circolare fissate dall’Unione europea. "L’Emliia Romagna in partclare è stata definita la regione che usa in maniera più sapiente e virtuosa i fondi strutturali europei, tanto da collocarsi al secondo posto in Europa".

Maddalena De Franchis