Mercoledì 24 Aprile 2024

La prima casa in cima ai desideri degli italiani: il 94% si indebita per comprarla

Con l'aumento del costo del denaro aumenta la quota dei mutui a tasso fisso

Lo scopo del finanziamento, tipologia tasso, durata e importo medio dei mutui ipotecari sottoscritti sono gli elementi analizzati nel rapporto Kìron ed Epicas nell’intero anno 2022, confrontandoli con l’anno precedente. È emersa una fotografia completa e chiara del settore ipotecario.

Prima casa
Prima casa

Scopo finanziamento

L’acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta il 94,4% del totale delle richieste. Chi opta per la sostituzione o la surroga rappresenta l’1,8%. Le operazioni di consolidamento dei debiti, (con il quale si estinguono i debiti accumulati nel breve periodo, sostituendoli con una nuova forma di finanziamento con una diversa rata o una differente tempistica di rimborso) costituiscono lo 0,3%. Chi invece fa ricorso al finanziamento per ottenere maggiore liquidità, per motivazioni diverse da quelle dell’acquisto dell’abitazione a fronte di garanzie patrimoniali, rappresenta lo 0,9% del totale. E’ pari allo 0,5% la percentuale di coloro che accendono un mutuo per costruire o ristrutturare la propria abitazione. Interessante analizzare anche quanti scelgono un finanziamento per l’acquisto della seconda casa e che costituiscono il 2,1%. Rispetto al periodo precedente rileviamo una crescita per l’acquisto della prima casa del +1,8% e un calo per sostituzione e surroga del -1,7%. Pressoché invariate le altre finalità.

Tipologia tasso

Le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto valori bassi, benchè in rialzo e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati. In questo periodo il 58,5% dei mutuatari ha optato per un prodotto a Tasso Fisso. La seconda scelta è stata quella per il prodotto a Tasso Variabile con il 33,3% delle preferenze. Rispetto al periodo precedente rileviamo una crescita per i prodotti a tasso variabile del +26,7%, a tasso variabile con CAP del +5,9%, e un calo per i prodotti a tasso fisso del -32,8%. Pressoché invariati gli altri prodotti. Tasso variabile con CAP: tasso variabile puro con l’opzione di avere un tetto massimo da non superare.

Fisso o variabile: le differenze

Tasso fisso: rata invariata in quanto il tasso è definito nel momento della sottoscrizione in funzione del parametro di riferimento (EurIRS). Tasso misto: mutuo flessibile con la possibilità di passare da una rata a tasso fisso ad una a tasso variabile o viceversa.

Durata del mutuo

A livello nazionale la durata media del mutuo è di 26,1 anni, mentre nell’anno precedente era pari a 25,2 anni. Segmentando per fasce di durata, emerge che il 54,0% dei mutui ha una durata compresa tra 26 e 30 anni. Il 25,7% si colloca nella fascia 21-25 anni. Il 13,1% si colloca nella fascia 16-20 anni. Il 7,3% si colloca nella fascia 10-15 anni.

Importo del mutuo

Nel 2022 l’importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a 121.000 euro, mentre nell’anno precedente ammontava a 115.800 euro. Suddividendo il campione per fasce di erogato, si nota come la ripartizione sia più sbilanciata verso importi di medio-bassa entità. Il 3,1% dei mutui erogati, ha un importo inferiore a 50.000 euro. Il 39,1% dei mutui erogati, ha un importo appartenente alla fascia tra 50.000 e 100.000 euro. Il 35,8% dei mutuatari ha ottenuto un finanziamento da 100.000 euro a 150.000. Il 14,7%, invece, si colloca nella fascia successiva tra 150.000 e  200.000. La percentuale dei mutui che superano i 200.000 € è pari a 7,2%.