Sabato 20 Aprile 2024

Possiamo vivere su Marte? L'alga spirulina ha la risposta

Il progetto di Tolo Green, università di Caglieri e distretto aerospaziale della Sardegna

L'alga spirulina

L'alga spirulina

C’È VITA su Marte? Le missioni nello spazio stanno provando a rispondere con certezza a questa domanda. Ma c’è un altro quesito a cui il genere umano sta provando a dare una risposta: si potrà, un giorno, vivere sul Pianeta Rosso? Nel caso qualcuno volesse provarci o provare a immaginare un simile scenario, in aiuto potrebbe arrivare una microalga. Sì, proprio così. L’alga spirulina, una sorta di ’oro verde’ che cresce anche in condizioni di vita extra-terrestre. In questi giorni Università degli Studi di Sassari, il CRS4, il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (Dass), l’Università degli Studi di Cagliari e Tolo Green di Oristano hanno depositato la domanda di un brevetto destinato a rivoluzionare le ricerche nel campo dell’astrobiologia.

Nel dettaglio, la spirulina, in un ambiente extraterrestre, può servire al duplice scopo di nutrire gli astronauti e generare al contempo ossigeno, utilizzando l’atmosfera marziana che è satura di anidride carbonica. Oggetto del brevetto un kit composto da un clinostato e una camera con atmosfera di CO2, che riprodurre condizioni extraterrestri come quelle di Marte. Lo scopo è consentire la crescita di microalghe in assenza di gravità e valutare il comportamento di cellule umane, vegetali e animali. Un’innovazione che consentirebbe la limitazione del materiale da trasportare nel tragitto Terra-Marte utilizzando elementi disponibili in loco come la CO2 atmosferica, il suolo marziano e l’urina degli astronauti per il sostentamento di missioni sul Pianeta Rosso. Tolo Green è il primo produttore italiano della microalga spirulina. Il professor Gilberto Gabrielli (nella foto in basso), fondatore e presidente dell’azienda che è ’Provider Partner’ del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, sarà proprio oggi negli Emirati Arabi per presentare le tecnologie per il trattamento della spirulina come alimento nello spazio e per l’utilizzo in situazioni ambientali estreme.

Professore, da sempre Tolo Green è impegnata nelle energie rinnovabili, ma stavolta a Dubai l’ambizione è sì far conoscere i progetti dell’azienda, ma anche lanciare un messaggio alle nuove generazioni e al mondo. Non è così?

"Assolutamente. Come Tolo Green abbiamo partecipato al bando del 2019 del ministero degli Esteri, organizzato dal Commissariato per Expo 2020 per contribuire e partecipare alla battaglia in difesa dell’ambiente attraverso l’impiego di tecnologie innovative".

Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti ed è entrato nell’agenda di molti Paesi...

"Proprio così, e la CO2 è la maggiore causa di questo cambiamento, avendo la sua natura base nella produzione industriale e nella combustione. Trasporti, allevamenti intensivi, produzione di acciaio, carbone, cemento, petrolio, così come le fonti fossili di cui il gas è una componente importante, rappresentano le cause dell’aggravamento delle condizioni di vita del globo. Situazione che riduce le speranze di vita di numerosi ambienti naturali".

Gabrielli, chi ha maggiori responsabilità?

"Vede, persone, animali, intere aree del pianeta hanno subìto mutamenti rilevanti e negativi a causa delle emissioni di CO2 che aumenta la capacità di riflessione della luce del sole e cattura in una specie di ’ombrello gassoso’ tutte le emissioni dei vari prodotti anche nocivi che sono il prodotto dell’industria che è dunque la prima responsabile dei cambiamenti climatici. Industria e tecnologia però possono anche trovare formule per affrontare questi cambiamenti e identificare le forze economiche e strutturali per combatterli".

Ed è questo uno dei messaggi che Tolo Green intende inviare al mondo che si avvicinerà al vostro laboratorio permanente all’interno del Padiglione Italia a Expo 2020...

"Questo e molti altri. Perché la nostra mission è promuovere la ricerca per favorire una produzione energetica sostenibile. Un viaggio iniziato nel 2015 con lo sviluppo sperimentale di microalghe sotto i pannelli fotovoltaici nell’impianto di proprietà della joint venture con Shangai Aerospace a Milis in provincia di Oristano e proseguito – grazie all’uso massiccio delle lampade led di C-Led (gruppo Cefla di Imola) – per la prima produzione sperimentale di spirulina per 5 tonnellate annue".

Poi, nell’aprile del 2019, viene inaugurato il primo impianto di microalghe in Italia con un livello di produzione di 10 tonnellate annue.

"Sì, è così. Oggi, inoltre, sui terreni della cooperativa Arborea (OR) vengono avviate le sperimentazioni sull’uso nell’allevamento dei vitelli con risultati rilevanti di crescita e riduzione dell’impiego di antibiotici nella alimentazione. Quest’anno invece si sono aperti i cantieri per la realizzazione di un impianto di produzione di microalghe per ulteriori 50 tonnellate annue (primo in Italia e fra i primi tre in Europa), impianto che sarà terminato nella primavera del 2022".

Fondamentale per Tolo Green è ’fare rete’ anche nella distribuzione dei vostri prodotti.

"È importantissimo. Con C-Led, ad esempio, abbiamo prodotto ’Pure’ purificatore d’aria innovativo per interni, mentre con la francese Algama, Ly Group e Life Gate abbiamo messo in commercio ’Brik Aqua’, prima e unica bevanda proteica".

Ma c’è di più, con la spirulina protagonista.

"Abbiamo ideato ’Spirulina Paint’, ovvero una serie di vernici bio realizzate da Boero Bartolomeo Spa Group. E ancora. La possibilità di far crescere questa microalga in vaso, andando a produrre del fertilizzante per casa totalmente biologico".

Ultimo, ma non ultimo, l’accordo con Danieli, leader globale del mercato dell’acciaio.

"L’intesa riguarda la trasformazione dei fumi di emissione da impianti di produzione acciaio in prodotti naturali per consumo e utilizzo industriale. L’accordo incrementerà la strategia di Danieli nella propria economia circolare attraverso la vision di Tolo Green per salvare il clima".