Ora gli oggetti dialogano E ci parlano con un vocale

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SI CHIAMA INTERNET delle cose e sono oggetti connessi fra di loro. Comunicano utilizzando non il 4G o il 5G, ma un’altra rete, che sfrutta sempre la tecnologia radio e che si chiama Cat-M. Vodafone ha sperimentato chiamate voce supportate da questa rete, il che apre a molte applicazioni davvero utili. Si va dalla lettura delle utenze di gas o luce in automatico dai contatori a servizi di ambito industriale e medico.

L’esigenza, in questo caso, è ottenere un basso consumo di batterie, che devono durare almeno 10 o 15 anni, ma anche garantire la comunicazione di dati supportati, appunto, da una rete nella quale non è necessario che passino una mole importante di informazioni, ad esempio immagini o video ad alta definizione, ma pochi dati, costanti nel tempo. "Siamo stati il primo operatore in Italia a rendere disponibile Cat-M a livello nazionale lo scorso giugno e annunciamo oggi la prima chiamata Voice over Lte, cioè chiamate vocali, su rete Cat-M mai realizzate a livello europeo su rete commerciale. Un traguardo che testimonia il nostro ruolo di leader nell’Internet delle cose", spiega Marco Zangani, direttore network di Vodafone Italia. Le applicazioni sono davvero tante, come le comunicazioni fra dispositivi di sicurezza, per esempio allarmi nelle case o industriali e un centro di controllo, ma anche la telemedicina e chiamate di emergenza per gli anziani. "Sono già connessi a livello globale più di 150 milioni di applicazioni e piattaforme. La chiamata voce su rete Cat-M potrà essere usata per monitorare e tracciare dispositivi in ambito sanitario, per la cura degli anziani, per lanciare l’allarme in caso di emergenza anche in luoghi remoti e difficili da raggiungere. Ancora una volta dimostriamo come le nostre reti e tecnologie svolgano un ruolo chiave nel connettere persone e oggetti", aggiunge Zangani. Il fatto che, per la prima volta in Europa, si sia sperimentata, con successo, la chiamata voce su questa rete, apre anche a nuovi usi, per esempio quelli di oggetti in mobilità. Pensiamo alle scatole nere sulle auto, che devono mandare segnali della propria esistenza e che hanno la necessità di raccogliere e comunicare un flusso piccolo, ma costante nel tempo di dati, o, anche il monitoraggio di un cargo che viene trasportato da una parte all’altra del mondo, o l’anello di un uccello migratore, per tracciarne la rotta. Per questo si tratta di un importante traguardo tecnologico e di un progresso per l’intero settore delle telecomunicazioni e delle comunicazioni fra oggetti. Siccome si suppone che nel futuro gli oggetti connessi in rete saranno sempre di più, diversificare le reti è sicuramente un vantaggio.

Tutto il flusso mobile, voce, dati e video, viaggia a maggior velocità sul 4G e sul 5G, mentre le comunicazioni a bassa intensità fra oggetti viaggiano su questa rete, dedicata, che però coprendo tutto il territorio nazionale dà garanzia di efficienza nel tempo. Fra le applicazioni ci sono quelle della domotica, ma non solo, anche quelle per l’automazione delle funzioni degli impianti di un edificio, la cosiddetta building automation. Gli ascensori connessi, la prevenzione degli incendi sono solo alcuni esempi, ma la rete viene già utilizzata per l’automotive, per esempio per segnalare incidenti, la logistica e la cura delle persone. La tecnologia Cat-M abilita inoltre le case intelligenti, collegando in rete elettrodomestici e sistemi di allarme per una gestione più smart e sicura dell’alimentazione energetica e per una precoce rilevazione dei pericoli.