Mercoledì 24 Aprile 2024

Metti una cena a misura di Qr-code e senza attese

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LA RIVOLUZIONE DIGITALE ha innovato profondamente il settore della ristorazione, con effetti indubbiamente positivi per imprenditori e clienti. Dopo la pandemia c’e stata una grande accelerazione verso l’adozione di soluzioni digitali. A Milano, da due anni, è attiva Qromo, la prima start up italiana food tech ad aver creato un sistema di order and pay direttamente dal tavolo. La piattaforma ha avuto grande successo riscuotendo la fiducia degli investitori che paiono molto interessati a un significativo ampliamento dell’attività ad altri settori. Quello Ho.Re.Ca resterebbe il core business ma Qromo ha già mosso i primi passi, con ottimi risultati, in settori particolarmente remunerativi come quello degli stabilimenti balneari, degli hotel, dei concerti, dei festival, dei grandi eventi, degli stadi.

Ne parliamo con Francesco Basile, 27 anni, milanese, co-founder e ceo di Qromo, che dopo una fortunata esperienza di alcuni anni in Cina è tornato a casa per sviluppare le cose che ha imparato nell’ambito del food tech ma non solo.

Com’è nata questa idea?

"Tutto nasce da una mia esperienza personale in Cina dove ho vissuto per due anni e mezzo. Lì, dove la tecnologia è all’ordine del giorno, tutta la ristorazione è digitalizzata, il cliente ordina e paga direttamente dal tavolo. Noi con Qromo abbiamo reso fruibile il sistema cinese al mercato italiano ed europeo. Con una grossa differenza, però perché in Cina il sistema funziona con una applicazione mentre col nostro non bisogna registrarsi".

Come funziona il vostro sistema di order and pay?

"Il cliente arriva in un locale che aderisce a Qromo e si siede al tavolo. Trova sul tavolo un Qr code e inquadrandolo con lo smartphone accede al menu. Qui c’è la prima bella novità: il sistema riconosce la lingua che usiamo sul cellulare fra 135 lingue diverse e ti consente di leggere le varie portate nella tua lingua. Il cliente seleziona i piatti che vuole acquistare e li paga immediatamente con diversi metodi, tutte le carte di credito, Apple Pay, Google Pay, Satispay, e abbiamo già fatto un primo passo verso le criptovalute, si può già pagare una birra con i bitcoin".

Che vantaggi ha il ristoratore?

"I vantaggi sono molteplici. Riesce a ottimizzare il lavoro dei camerieri che si limitano a servire i piatti che sono già stati ordinati e pagati. In questo periodo storico con la difficoltà che c’è di reperire personale qualificato, come fa un ristoratore ad avere un cameriere ad ogni tavolo, che parli 135 lingue, che non si ammali mai, che non vada mai in ferie… Chi ha già aderito a Qromo nelle principali città italiane ha verificato un aumento medio dello scontrino pari a oltre il 20 per cento grazie alla rapidità e alla facilità del self order. Il cliente è portato a ordinare di più se ha questa comodità invece di essere costretto a rincorrere un cameriere indaffaratissimo fra tanti tavoli".

Quanto guadagnate voi?

"L’uno per cento su ogni ordine transato".

Oltre che al mondo della ristorazione dove pensate di sviluppare il vostro progetto?

"La ristorazione ci ha detto che c’è un forte interesse soprattutto nei locali notturni, cocktail bar e birrerie. Ma ci siamo spinti oltre andando a offrire soluzioni innovative di order and pay per tutti gli eventi come i festival o i concerti dove si crea no sempre lunghe code alle casse per prendere da bere o da mangiare. Noi abbiamo sviluppato una soluzione per gli eventi dove chiunque senza avere una postazione fissa può ordinare e pagare. Chi è dietro al bancone con due clic sull’ordine, come se fosse uno scontrino, ti consegna immediatamente quello che hai scelto. Siamo stati di recente a digitalizzare il “Wirednextfestival” ed è andata molto bene anche all’ex Macello a Milano. Ci stiamo orientando su concerti, festival musicali, grandi eventi. Le ipotesi di applicazione di Qromo sono molto ampie. Abbiamo innovato il settore della ristorazione ma possiamo essere presenti in molte altre attività".

Quante imprese utilizzano il vostro sistema?

"Quelle attive attualmente sono 150 in varie città italiane. Senza contare gli stabilimenti balneari dove siamo presenti con grandi prospettive di crescita. Di recente avevamo uno stand al Sun di Rimini dove siamo stati accolti molto bene, con grande curiosità e interesse anche da parte dello stesso ente fieristico perché durante i pranzi avevano due casse imballatissime e non sono riusciti a performare al meglio, hanno capito che col nostro sistema avrebbero venduto molto di più ed eliminato le code. Le Fiere possono dare questo strumento agli espositori per poter prenotarsi il pranzo senza far la coda ed essere avvisati quando l’ordine è pronto, questo è il primo step".

Com’è stata finora la risposta degli investitori?

"Abbiamo chiuso un primo round con una valutazione di 1,5 milioni di euro e stiamo preparando un altro round con una valutazione molto più alta, sui 7 milioni".