Altroconsumo e le regole per il metaverso

L'appello lanciato nel corso della decima edizione del FestivalFuturo

Metaverso

Metaverso

Nel corso della decima edizione di FestivalFuturo di Altroconsumo è stato analizzato lo sviluppo del metaverso e la conseguente necessità di regolamentare questa nuova dimensione della socialità nel rispetto dei diritti dei cittadini-consumatori.

“Il nostro presente, lo sappiamo, è segnato da grandi incognite: guerra, inflazione, difficoltà economiche e sociali ci preoccupano e ci impegnano, come Organizzazione e come cittadini, ogni giorno. Proprio in questi momenti, però, non dobbiamo smettere di guardare al domani: per iniziare ad immaginarlo, a capirlo e a costruirlo insieme” ha dichiarato Federico Cavallo, Responsabile Public Affairs e Media Relations di Altroconsumo. “Nel futuro, il metaverso può rappresentare una grande opportunità per il consumatore, a patto di saperne cogliere le nuove sfide e prevenire i rischi, garantendo l’interesse dei cittadini. È una nuova dimensione che, come tale, va scoperta, analizzata, e regolamentata, al fine di coglierne al meglio tutte le potenzialità. Anche per questo Altroconsumo ha deciso di aprire con il Festival la propria Casa nel metaverso, per imparare in prima persona e dare alle persone strumenti con cui sperimentare e farsi liberamente la propria opinione” ha concluso Cavallo.

Metaverso e privacy

Il metaverso rappresenta inoltre una sfida complessa per la tutela della privacy, sia per i singoli cittadini che per le aziende. In quanto innovazione tecnologica in continua evoluzione non esistono ancora leggi chiare che regolamentano ciò che riguarda il mondo digitale. In questo contesto è fondamentale il ruolo svolto dalle authorities. “Il futuro che ci aspetta, a prescindere che si chiami metaverso o in maniera diversa, sarà certamente un futuro nel quale vivremo immersi più di oggi in un universo fatto essenzialmente di dati – personali e non personali –, di algoritmi e di servizi di fornitori privati” ha ricordato Guido Scorza, Componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. “Sono numerose le opportunità all’orizzonte, come avanti a ogni rivoluzione tecnologica, e tanti, al tempo stesso, i rischi. Tra questi ultimi i più preoccupanti sono vedere sempre più erosa la linea di confine tra il pubblico e il privato con la conseguente perdita di quella sfera di riservatezza – diversa per ciascuno – senza la quale l’esistenza umana diventa insostenibile e quello di ritrovarci, più di quanto già non avvenga, ospiti di enormi giardini privati nei quali i nostri diritti e libertà ci sono “concessi” per contratto, nei limiti previsti dai termini d’uso che governano e governeranno i servizi che daranno forma al metaverso o, comunque, all’evoluzione dell’Internet che conosciamo. Scongiurare che questi rischi divengano realtà è la sfida principale che toccherà a tutte le Autorità pubbliche a cominciare, naturalmente, da quelle che si occupano di protezione dei dati personali.” Conclude Scorza.

Metaverso e antitrust

Il Direttore Generale Antitrust – Tutela del consumatore Giovanni Calabrò ha messo in evidenza che “Tra le esperienze virtuali che si possono vivere nel metaverso vi è quella del consumo. Cosa che fa subito sorgere una serie di interrogativi sulla necessità di una tutela del consumatore virtuale (c’è un rapporto economico? Da cosa è determinato? Da un collegamento con il mondo reale, nel quale c’è una spesa e una scelta economica iniziale effettuata come condizione per operare nel metaverso, o si esaurisce tutto all’interno del metaverso?), e in caso di risposta affermativa sul fatto che la tutela sia possibile trasponendo all’interno del mondo virtuale le regole che, allo stato, fondano la propria ratio su rapporti di consumo nel mondo reale, o se invece si debbano individuare regole specifiche per il metaverso.” Più in specifico, ha proseguito Calabrò “Quale sarà, ad esempio, il regime dei contratti conclusi nel metaverso? Quali i diritti degli utenti? L’acquisto di un prodotto nell’universo virtuale sarà qualificabile come contratto a distanza in quanto effettuato su una prosecuzione del web con conseguente applicazione delle relative tutele o diversamente, la coesistenza di professionisti/venditori e di consumatori/acquirenti nell’ambito dello stesso “universo” dovrebbero far deporre per l’inapplicabilità della relativa disciplina?” Fil rouge di questa decima edizione del Festival sarà quindi lo spazio del futuro. A partire da quello domestico, innanzitutto, che accomuna tutti. Uno spazio da abitare, da esplorare, da ripensare anche alla luce delle trasformazioni tecnologiche e sociali. Uno spazio che, dopo il Covid, non sarà più solo il luogo dove rifugiarsi ma si configura sempre più come “porta d’accesso del domani” e abilitatore di nuove esperienze di consumo, di relazioni, di cultura che trasformeranno la vita di ognuno e la società intorno a noi.