Giovedì 18 Aprile 2024

L’Ue: corridoi verdi per i cereali di Kiev

L’Ue: corridoi verdi per i cereali di Kiev

L’Ue: corridoi verdi per i cereali di Kiev

AIUTARE L’UCRAINA a esportare 20 milioni di tonnellate di cereali in tre mesi verso l’Ue e il mondo per evitare l’insorgere di una vera emergenza alimentare, soprattutto nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. "Una sfida gigantesca", l’ha definita la Commissaria europea ai trasporti Adina Valean (nella foto in basso), presentando il piano Ue per facilitare gli scambi commerciali di Kiev. Bruxelles vuole contribuire a liberare l’export agricolo di Kiev (che vale il 20% del totale dei ricavi dalle esportazioni) dalla morsa del blocco russo dei porti del Mar Nero. Nei silos ucraini si deve fare spazio al nuovo raccolto. Le spedizioni via treno vanno a rilento anche perché lo scartamento dei binari di Kiev è più grande dello standard Ue. In media ci vogliono sedici giorni perché un carico passi il confine con Polonia e Romania.

Il primo passo dell’Ue sono "corridoi della solidarietà": una mobilitazione degli operatori dei trasporti e della logistica, per mettere urgentemente a disposizione vagoni merci, veicoli, navi, autocarri aggiuntivi e caricatori mobili di grano da piazzare in punti di contatto alla frontiera ucraina, individuati dagli Stati membri, dando la priorità alle spedizioni di derrate agricole. Bruxelles esorta le autorità nazionali ad applicare flessibilità alle dogane, da dotare di personale adeguato per gestire flussi 24 ore su 24. Secondo Coldiretti, con il piano Ue potrebbero essere sbloccati circa 30mila tonnellate di grano, 60mila di olio di girasole e duecentomila di mais per l’alimentazione animale destinati all’Italia. Ma difficilmente l’impresa avrà un impatto significativo sui prezzi nei mercati mondiali delle commodities agricole. In parte perché il compito è davvero enorme. "Se si fanno i conti – ha concesso Valean – sono necessarie 10mila chiatte e quasi 300 grandi navi per trasportare 20 milioni di tonnellate di cereali". "Sicuramente il coordinamento delle catene logistiche con l’Ue può salire di livello nelle prossime settimane e mesi, ma la scala delle esportazioni sarà molto lontana da quella che avevamo prima della guerra", ha detto il viceministro per l’agricoltura e il commercio di Kiev Taras Kachka partecipando a un webinar dello European Food Forum. I porti europei che la Commissione indica come mete dove indirizzare le merci sono in Romania e Polonia, ma anche nei Paesi Baltici.