Giovedì 25 Aprile 2024

Lavoro e vita privata La felicità è nel giusto mix

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DOVERE e piacere. Fatica e divertimento. Aspetti della vita impossibili da conciliare oppure fronte e retro della stessa medaglia? Se si parla di lavoro, la domanda è più che mai opportuna. A rispondere ci ha provato InfoJobs – la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online – che in occasione della ‘Giornata mondiale della felicità’ (il 20 marzo scorso), ha realizzato un’indagine per capire come felicità, piacere e buoni sentimenti si intreccino nella vita professionale delle persone. Ma cos’è la felicità sul posto di lavoro? In un momento storico in cui più che mai il work-life balance è determinante nel compiere scelte personali e professionali, il primo indice di felicità (41,9%) è proprio avere un lavoro che permetta il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Seguono altri fattori, come lavorare in un ambiente favorevole e disteso con colleghi e superiori, una situazione che fa superare il fatto di ritrovarsi in un impiego che non corrisponda perfettamente a quello desiderato (32,6%). Infatti, fare il lavoro dei propri sogni è sinonimo di felicità solo per il 9,3% del campione. Ma la felicità sul posto di lavoro è anche ottenere risultati professionali e riconoscimenti da parte dell‘azienda (16,2%).

La felicità è poi una questione di calendario. Il 40,2% degli intervistati, infatti, definisce il venerdì (grazie al weekend alle porte) come giorno più felice della settimana. Segue il 33,3% che non stabilisce un giorno specifico perché ogni settimana è diversa, ma il 13,9% non ha dubbi: il giorno di riposo è il giorno di maggior felicità assoluta. C‘è anche il 6,3% che apprezza soprattutto il mercoledì, perché dona già una parvenza di weekend e di tutto ciò che di buono esso comporta. Infine, il 5,3% ama così tanto il proprio lavoro da identificare il giorno in cui inizia la settimana lavorativa come quello più felice.

Per il 59,7% degli intervistati, nell‘ambiente lavorativo la felicità è determinata sempre dagli stessi elementi (ambiente, colleghi, capi, carriera), indipendentemente dall‘età anagrafica. Il 23%, invece, pensa che ci sia un percorso evolutivo della felicità: da giovani è più legata all‘ambizione e ai riconoscimenti, ma con il passare degli anni la cosa più importante è trovare il lavoro giusto per se stessi. Per il 13,6%, all‘opposto, da giovani si è più propensi a valutare ambiente lavorativo e rapporto con i colleghi, che diventano poi anche amici, ma col tempo la felicità si trova in gratificazioni economiche e possibilità di carriera. La felicità sul lavoro passa anche dall’umore personale, ma fortunatamente per il 45,6% degli intervistati lavoro e vita privata sono nettamente distinti e non subiscono l‘uno l‘influenza dell‘altro. Ne è convinto anche il 43,3%, nonostante faccia fatica a tenere i piani separati, mentre non vi è nessuna distinzione tra privato e lavoro per l‘11,1% del campione e questo si ripercuote sia sulla professionalità che sulla vita privata.

La ricetta della felicità sul lavoro rimane sconosciuta, ma nel nostro piccolo possiamo agire per accrescere il livello di gioia che accompagna le nostre giornate o possiamo pensare alle opzioni che ci rendano più felici. Ad alzare l‘asticella del sorriso, secondo quanto rilevato da InfoJobs, è in primo luogo una promozione o un percorso di carriera chiaro (29,1%), ma anche gestire in autonomia i tempi senza gli obblighi del cartellino (28%), e un aumento di stipendio (21,9%). Poi un nuovo capo (12,6%) o nuovi colleghi (5,5%), a ricordare che il lavoro lo fanno soprattutto le persone.