Martedì 23 Aprile 2024

La ripartenza di Guido Guidi Ricevimenti, con un occhio agli emirati

Guido Guidi Ricevimenti

Guido Guidi Ricevimenti

IL LORO EVENTO SIMBOLO, per il 2021, è stata la cena da oltre mille invitati organizzata a settembre a Bolgheri. La Guido Guidi Ricevimenti, storica azienda di Firenze specializzata in catering ed eventi, ha allestito per l’occasione ben dieci tavolate da cento persone ciascuna, lungo oltre un chilometro di strada, sul celebre viale dei cipressi cantato anche da Carducci. Per gli ospiti, una cena preparata da cinque cucine mobili, connesse fra loro via radio, in modo da sincronizzare la preparazione e il servizio in tavola. Una sfida all’insegna della bellezza, del gusto e della ripartenza, dopo un periodo complesso come non mai. "I primi cinque mesi del 2021 sono stati praticamente a fatturato zero – spiega Matteo Guidi, titolare dell’azienda insieme ai fratelli Tommaso e Giacomo –. Poi siamo lentamente ripartiti, avvicinandoci ai numeri pre Covid".

A certificare questa situazione ci sono i bilanci: nel 2020 il giro d’affari dell’azienda ha registrato un calo del 75-80% rispetto al 2019, quando erano stati sfiorati i 4 milioni di euro di fatturato. "Il 2021 è andato decisamente meglio del 2020 – prosegue Matteo – anche se dobbiamo ancora capire cosa succederà per queste festività. In queste ultime settimane, purtroppo, la situazione dei contagi sta di nuovo peggiorando, ma restiamo ottimisti e cerchiamo di guardare avanti con nuovi progetti e iniziative". Non a caso, nonostante la pandemia, l’azienda ha tenuto il punto e confermato tutti i propri dipendenti. "A partire da giugno – spiega Tommaso Guidi – abbiamo reintegrato interamente il personale, procedendo anche a nuovi inserimenti. Per noi fare impresa è anche questo: responsabilità e impegno sociale, mettendo al primo posto chi lavora e collabora con noi. Questo contraddistingue da sempre la storia della Guido Guidi Ricevimenti".

Una storia partita da lontano. Da quando, nel 1937, tre generazioni fa, Quintilio Guidi aprì una piccola bottega di alimentari in via del Ponte alle Mosse, a Firenze. Da allora la scelta fu chiara: cercare prodotti particolari e d’eccellenza che potessero piacere a una clientela esigente e alla ricerca della qualità. Negli anni Ottanta fu il figlio di Quintilio, Guido, ad avere l’intuizione di andare oltre la semplice bottega: di fronte alla sfida dei primi supermercati pensò di offrire alla clientela qualcosa di diverso e più personalizzato. Nacquero così i primi servizi di catering, poi cresciuti nel tempo fino all’organizzazione di eventi sempre più importanti e strutturati. Quindi l’ingresso in società degli altri due fratelli, Tommaso e Giacomo, che ha permesso una migliore suddivisione dei compiti all’interno dell’azienda e una crescita ulteriore. Oggi la Guido Guidi Ricevimenti non opera solo in Toscana, ma in tutta Italia e, in vari casi, ha seguito banchetti ed eventi anche all’estero, sia in Europa che in alti continenti. Il fondatore e creatore del marchio, Guido Guidi, continua a essere un punto di riferimento in azienda per i figli; Matteo (che ne è anche legale rappresentante) e Tommaso seguono gli aspetti più prettamente commerciali; Giacomo si occupa della logistica.

L’azienda gestisce anche il bar della Pergola, celebre teatro fiorentino, dove organizza anche vari eventi. Da alcuni anni, infine, in via delle Porte Nuove, sempre a Firenze, c’è "Casa Guidi", punto nevralgico della società, sede degli uffici, ma anche spazio familiare dove i clienti vengono invitati per incontri, degustazioni e pianificazioni degli appuntamenti in programma. Fra le prossime sfide: possibili collaborazioni con alcuni importanti brand per aprire un’attività all’estero, negli Emirati Arabi e negli Stati Uniti. "Ancora è presto per fornire maggiori dettagli – spiegano i titolari – ma in questo momento nel mondo c’è grande voglia di cibo di qualità e l’Italia è un punto di riferimento universale. Non vogliamo diventare un’industria, perché siamo convinti che in questo settore il taglio "artigianale" sia quello più giusto e che la ricerca della qualità richieda di poter controllare anche i minimi dettagli. Ma crediamo anche che, nonostante la fase difficile del Covid e senza tradire la nostra tradizione, ci siano margini per poter avere, nei prossimi anni, una crescita importante".