Giovedì 25 Aprile 2024

La posa del tetto sull’hub di Bat all’insegna del futuro migliore

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UN ULTERIORE traguardo nel percorso di avanzamento del A Better Tomorrow Innovation Hub, il nuovo centro di produzione e innovazione globale di British American Tobacco Italia. È stata infatti completata la posa del tetto della struttura che rappresenta uno dei punti di riferimento, per l’azienda, a livello mondiale e le cui attività dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno. Il nuovo polo sarà realizzato in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, la società di infrastrutture Interporto Trieste e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale - Porti di Trieste e Monfalcone. All’evento, tenutosi presso il sito di FREEste a Bagnoli della Rosandra, dove la struttura è in costruzione, hanno partecipato Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, la deputata Deborah Serracchiani, Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, insieme a Roberta Palazzetti, presidente e amministratore delegato di BAT Italia e Area Director del Sud Europa, Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, e Paolo Privileggio, presidente e amministratore delegato di Interporto di Trieste (nella foto in basso a destra). Durante l’evento è stato letto un messaggio di Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, assente per impegni istituzionali.

"Oggi celebriamo un importante passo verso il completamento del nostro Innovation Hub, il cuore della strategia globale di BAT per l’innovazione e la sostenibilità, proprio qui a Trieste" ha dichiarato Roberta Palazzetti, presidente e amministratore delegato di BAT Italia e area director per il Sud Europa. "Crediamo fermamente nel potenziale di questa città, del Friuli Venezia Giulia e dell’Italia: vogliamo realizzare la nostra visione per un ‘A Better Tomorrow’ lavorando a fianco di tutti gli stakeholder e al contempo valorizzando al massimo il territorio dove operiamo, offrendo un contributo significativo per il suo sviluppo socioeconomico". BAT Italia considera questo innovativo centro un vero e proprio hub di riferimento, tanto da investire fino a 500 milioni di euro nei prossimi cinque anni, creando 2.700 posti di lavoro tra diretti e indiretti. La campagna di reclutamento del personale dell’Hub, iniziata lo scorso aprile in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e GiGroup, ha già registrato 3.000 candidature. Tra i principali profili ricercati ci sono operatori di linea ed esperti di movimentazione merci, specialisti della qualità, ingegneri di produzione e manutenzione, addetti al supporto dello stabilimento impegnati nelle funzioni di finanza, logistica, risorse umane e acquisti. I primi 150 professionisti inizieranno a lavorare nel nuovo stabilimento entro la fine dell’anno, e altre assunzioni avverranno progressivamente, con una media stimata di 100 unità all’anno.

"Il raggiungimento di questa tappa del percorso intrapreso con BAT rafforza il ruolo strategico dell’Interporto di Trieste ponendo le basi per ulteriori sviluppi industriali con questo importante player internazionale", ha dichiarato Paolo Privileggio, presidente e ad di Interporto Spa. I lavori procedono secondo i tempi previsti e il 50% della prima fase di costruzione del nuovo complesso industriale è già stato completato, grazie al contributo di oltre 20 aziende italiane che si sono aggiudicate finora commesse per oltre 30 milioni di euro. La struttura sarà fortemente improntata alla sostenibilità, seguendo dei parametri stringenti ai quali BAT tiene particolarmente. Tra questi verranno richieste, dopo un periodo di raccolta dati, le certificazioni per la Carbon Neutrality, l’Environmental Management e l’Energy Management. Il lavoro per il conseguimento di tali certificazioni sarà supportato da strutture e attrezzature progettate sia per l’ottimizzazione dei consumi energetici, sia per un sistema intelligente di recupero del calore. "L’inaugurazione di oggi è particolarmente significativa perché racchiude due messaggi importanti – ha dichiarato Zeno D’Agostino, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale –. Il primo è che le tempistiche con cui sta procedendo il cantiere, programmato insieme da Interporto di Trieste e BAT sono pienamente rispettate. La seconda è che c’è una fortissima sensibilità al tema della sostenibilità ambientale da parte di BAT con tutta una serie di strumenti e di attività innovative che portano questi immobili ad avere gli standard più alti dal punto di vista dell’impatto ambientale".

Sono molteplici le iniziative che l’azienda metterà in campo per quanto riguarda la sostenibilità, rendendo l’hub un vero e proprio fiore all’occhiello in termini di politiche green. Il consumo di acqua sarà ridotto al minimo utilizzando il cosiddetto raffreddamento adiabatico a secco e raccogliendo l’acqua piovana. La struttura sarà anche dotata di pannelli solari fotovoltaici ad alta efficienza che copriranno l’intera superficie del tetto, producendo oltre 1.200 MWh di elettricità all’anno, e di una centrale elettrica autonoma alimentata a biomassa che produrrà oltre 1.900 MWh di calore. A ciò si aggiungerà una fornitura di energia elettrica derivante al 100% da fonti rinnovabili.