Mercoledì 24 Aprile 2024

"La nostra strategia? Internazionalizzazione e innovazione"

«L’internazionalizzazione serve a renderci più forti anche in mezzo alla tempesta»

«L’internazionalizzazione serve a renderci più forti anche in mezzo alla tempesta»

LA DISTRIBUZIONE esclusiva per l’Italia di questo rivoluzionario dispositivo biomedicale, realizzato con il legno di rattan, per interventi di sostituzione e rigenerazione ossea, con l’Italia primo Paese al mondo a testare questa soluzione, conferma la propensione all’innovazione dell’azienda farmaceutica pisana Abiogen Pharma, ma anche la volontà di essere protagonista nel processo di internazionalizzazione avviato negli anni scorsi. "Ci siano aperti all’internazionalizzazione già nel 2015 – spiega Prisca Di Martino, responsabile della divisione internazionale dell’azienda – e in questi pochi anni ci siamo resi conto che il potenziale inespresso era veramente ampio". Ecco perché Abiogen ha deciso di puntare sul mercato estero, non solo attraverso partnership commerciali, ma soprattutto con l’apertura di nuove filiali: "Apriremo in tre Paesi europei: entro quest’anno in Germania e in Spagna e successivamente, dalla metà dell’anno prossimo, una terza filiale in Francia. Non saranno salti nel buio, ma scelte frutto di precise analisi di business e di sviluppo, che vengono da lontano. Abbiamo capito, infatti, che incrementando il portfolio internazionale potremo raggiungere risultati notevolmente più alti. Per questo, da quando ho assunto la responsabilità internazionale, abbiamo lavorato alla stesura di un nuovo business plan che comprendesse diverse strategie di crescita, tra le quali la principale è la costruzione di nuove filiali all’estero, con l’idea di replicare il modello vincente italiano".

Puntare sull’internazionalizzazione in un momento in cui lo scenario internazionale è reso incerto non solo dal conflitto russo-ucraino, ma anche sugli effetti che esso può avere nei futuri equilibri politici e commerciali globali, però, non è uno scherzo. "L’analisi industriale che abbiamo fatto in questi anni – conclude Di Martino – non dipende dalle tensioni internazionali. Riteniamo infatti di avere la forza e la capacità di gestire le difficoltà con le quali ci dovremo misurare, a cominciare dall’impennata dei costi industriali che nel nostro settore non possono essere scaricati sul consumatore finale. Gli obiettivi di crescita fissati restano intatti e continuiamo a perseguirli di oggi e domani. L’internazionalizzazione serve a renderci più forti anche in mezzo alla tempesta".

Gabriele Masiero