Mercoledì 24 Aprile 2024

"La casa nel cuore di un’azienda che pensa e produce"

Luca Manzoni, ad di Nuncas, con la moglie Rosy Cassata e i figli Aurelio e Carlotta

Luca Manzoni, ad di Nuncas, con la moglie Rosy Cassata e i figli Aurelio e Carlotta

"DAL 1920, 100 anni di casa nel cuore". Si presenta e racconta così quella che è diventata un brand di riferimento per gli amanti dell’housekeeping. Chi, oltre 2 milioni di clienti fedeli nel tempo e in costante crescita anche e soprattutto durante la pandemia, è disposto a spendere di più e meglio perché ama la sua casa, i suoi pavimenti, gli arredi, i mobili e l’argenteria. Ma anche i tessuti delle tende o dei divani senza dimenticare i capi d’abbigliamento, compresi quelli per lo sport, dal running al ciclismo. E se nella vasta gamma dei prodotti (oltre 250 referenze) a marchio Nuncas ci sono anche quelli per pulire la cucina, lavare i piatti o rendere splendente il forno, all’ingegner Luca Manzoni proprio non piace che l’impresa che guida come amministratore delegato insieme con la moglie Rosy Cassata, nipote del fondatore e direttrice creativa, e con i figli Aurelio e Carlotta, quarta generazione in azienda mentre la quinta è arrivata in culla a fine 2021, proprio non piace che venga definita una fabbrica di detersivi. Quartier generale a Settimo Milanese, impianto produttivo da Industria 4.0 a Rho, 75 dipendenti e circa 28 milioni di euro di ricavi, Nuncas è stata fondata a Milano nel 1920 da Nunzio Cassata (da cui l’acronimo Nuncas). "L’attività iniziale – racconta Luca Manzoni, in azienda dal 1985 – fu quella dell’import di pellame dall’America per borse e scarpe. Poi, negli anni Trenta, a causa delle sanzioni internazionali verso l’Italia, e quindi il blocco dell’import, Nuncas diventò un’azienda chimica producendo prima il bianchetto da scarpe e poi la cera per le calzature bianche. La Glicetta, brand con cui abbiamo chiamato all’inizio della pandemia il nuovo prodotto lanciato per la disinfezione delle mani".

Oggi che cos’è Nuncas?

"Un’azienda che pensa e produce, con una costante innovazione e al proprio interno con gli importanti investimenti in Ricerca & Sviluppo, una gamma di referenze destinate in particolare alla cura dei tessuti e degli ambienti".

Prodotti con i quali fate concorrenza alle grandi multinazionali del settore?

"In realtà si tratta di mercati diversi. I nostri prodotti, pur venduti anch’essi oltre che nei piccoli negozi anche nelle catene della Gdo, non competono sul fronte del prezzo. La mission di Nuncas è quella invece di rivolgersi a chi ama la casa e ciò che contiene, e quindi semplificare lo stile di vita domestico con prodotti innovativi e di altissima qualità, sviluppati nella salvaguardia dell’ambiente e di chi li utilizza".

Un brand quindi della pulizia di lusso della casa?

"Non userei il termine lusso. I nostri clienti non sono per forza ricchi. Ciò che li contraddistingue è lo stesso amore per la casa e per ciò che contiene. Così come per i capi d’abbigliamento, anche sportivi, e per gli animali. Tanto che siamo gli unici ad aver prodotto una linea di pulizia e detergenza realizzata in collaborazione con l’Istituto di veterinaria dell’Università di Milano".

Avete anche una linea per la cura della persona?

"È nata negli anni Ottanta per un’intuizione mia e di mia moglie Rosy. Il marchio Vittoria Verde che ora è in fase di rivisitazione e rilancio partendo dalle vendite online".

Nuncas quindi è presente anche nell’e-commerce?

"Siamo stati tra i primi a entrare nelle vendite online già nel 2011 grazie anche all’innovativo packaging creato, con un brevetto americano, per le spedizioni sicure dei flaconi che galleggiano nell’acqua. E sull’e-commerce, sia diretto dal nostro portale sia sulla piattaforma di Amazon, puntiamo molto per una crescita dei ricavi nei prossimi quattro anni a 40 milioni di euro".

Crescita che passerà anche dagli altri canali di vendita?

"Ovviamente, dai negozi alla Gdo. Ma il nuovo piano prevede anche l’apertura di un secondo flag ship store come la boutique che abbiamo da dieci anni a Milano, a San Giovanni sul Muro, che ci dà grandi soddisfazioni ed è molto apprezzata dai clienti".

Crescere significa anche internazionalizzarsi?

"Certo, e lo faremo. Oggi i ricavi esteri sono circa il 5% del fatturato. Pensiamo di svilupparli ulteriormente partendo dai mercati dove siamo già presenti come Francia, Spagna, Benelux e Gran Bretagna".

Come ha vissuto Nuncas la pandemia e ora gli effetti della guerra in Ucraina?

"La pandemia soprattutto nel 2020 ha generato, non solo per noi, un forte incremento degli acquisti di prodotti per la pulizia e l’igiene della casa, dove si viveva più tempo per i lockdown e lo smart working. Questo boom è rientrato. Noi continuiamo ad andare bene ma il 2022 sta risentendo della corsa dell’inflazione con l’aumento dei prezzi delle materie che sta incidendo anche sui nostri costi produttivi, sebbene non siamo un’impresa energivora, e per cui abbiamo per forza dovuto adeguare i listini".

Mai pensato di quotarsi o di vendere l’azienda?

"La quotazione per ora non rientra nei nostri progetti. E nemmeno la vendita di Nuncas a una multinazionale o a un fondo di private equity anche se posso dirle che riceviamo un’offerta al mese. Del resto siamo un’azienda familiare con una governance però manageriale e non abbiamo vissuto la crisi del passaggio generazionale. In azienda ci sono già i nostri figli, Aurelio e Carlotta e anche la quinta generazione è già nata".

Avanti da soli quindi?

"Sì, confermando la vocazione di questa azienda, quella dei 102 anni di casa nel cuore. Un’azienda aperta ai cambiamenti, che investe sulla digitalizzazione e l’automazione dei processi produttivi, attenta alla sostenibilità e sempre pronta a innovare i suoi prodotti. Tra cui una grande novità che sarà lanciata presto sul mercato, ma che ancora non posso anticipare".