Imprese e comunità locali al centro Le opere realizzate col concorso dei cittadini

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IL COINVOLGIMENTO DELLE IMPRESE e delle comunità locali è un tassello fondamentale del modello dibusiness di Falck Renewables: la comunità locale rende possibile lo sviluppo del business fornendo risorse e territori e l’azienda, in cambio, ne promuove lo sviluppo sostenibile con la creazione di opportunità e valore. Questo approccio viene tradotto in una serie di azioni che Falck Renewables descrive formalmente nella “Carta della Sostenibilità”.

Innanzitutto, ogni progetto favorisce l’impiego di una fornitura a filiera corta che dia precedenza alle imprese locali. Durante la pianificazione di un nuovo impianto vengono organizzati i “Contractors’ Open Day”, per illustrare alle imprese locali le esigenze di fornitura del Gruppo, e in fase di costruzione viene creato un canale di comunicazione ad hoc, “Construction liaison group”, per aggiornare la comunità locale sullo sviluppo del progetto e rispondere a eventuali problematiche. Fondamentale è poi il ruolo del “community relation manager” che, fin dalle prime fasi di pianificazione del progetto, gestisce le relazioni col territorio garantendo una comunicazione diretta e trasparente, ascoltando le istanze locali. L’obiettivo è esportare questo modello in tutte le geografie, redistribuendo ai territori di ogni Paese in cui opera il valore che la sua presenza genera. Per fare ciò, negli anni, Falck Renewables ha testato diversi modelli di condivisione che consentono alle comunità locali di diventare parte attiva dei progetti. In Gran Bretagna è stato sperimentato lo schema cooperativo che consente alla popolazione del territorio di partecipare al finanziamento degli impianti attraverso le cooperative, che poi vengono remunerate con tassi di interesse legati anche alla produttività dell’impianto.

Dal 2005, sono state create 7 cooperative, grazie alla partecipazione di più di 3.600 persone, che hanno raccolto quasi 13 milioni di euro e ricevuto interessi per circa 8,5 milioni. Altro modello sperimentato nel Regno Unito, nell’impianto eolico di Earlsburn, è quello degli schemi di comproprietà, grazie ai quali la comunità locale, organizzata in un’impresa sociale, può diventare proprietaria di una quota dell’impianto. Questo permette alle persone di partecipare ai risultati economici dell’impianto stesso e di reinvestirli in iniziative sul territorio. Ci sono poi gli schemi di beneficio collettivo con cui il Gruppo si impegna a supportare la realizzazione di iniziative promosse dalle comunità locali, utilizzando una quota dei ricavi generati dalla produzione di energia.

Nel corso del 2021, 17 impianti hanno sperimentato questo modello che ha portato alla realizzazione di oltre 120 progetti. Infine, lo scorso anno è stata lanciata la prima campagna italiana di lending crowdfunding nel parco agrivoltaico di Landolina, a Scicli. La campagna ha permesso agli abitanti del territorio che ospiterà l’impianto di investire nella sua realizzazione, con rendimenti fino al 6 per cento.