Giovedì 18 Aprile 2024

Il valico, il Passante di Bologna e la Gronda Un piano di investimenti da 21,5 miliardi

Il valico, il Passante di Bologna e la Gronda: un piano di investimenti da 21,5 miliardi

Il valico, il Passante di Bologna e la Gronda: un piano di investimenti da 21,5 miliardi

LA PROSSIMA APERTURA al traffico del tratto autostradale dell’A1 tra Barberino e Calenzano, rientra nel più ampio progetto di potenziamento della terza corsia del nodo toscano tra Barberino e Incisa. L’opera, che comprende la nuovissima Galleria Santa Lucia, è la naturale prosecuzione della Variante di Valico, e prevede la realizzazione di una nuova carreggiata a tre corsie di marcia in direzione sud e darà il via ai lavori di riconfigurazione del traffico in direzione opposta. L’intervento di ampliamento della terza corsia della A1 tra Barberino e Incisa è parte dell’importante Piano di investimenti di Autostrade per l’Italia, previsto dal Piano Industriale della società, che ha messo sul tavolo 21.5 miliardi di euro tra manutenzioni e investimenti, di cui quasi 7 miliardi per interventi di manutenzione ordinaria e 14,5 miliardi di euro per potenziamento infrastrutturale e tecnologico della rete.

Tra le grandi sfide che la società sta portando avanti, oltre ai progetti di ampliamento autostradale, di cui quello del tratto fiorentino rappresenta un importante nodo di collegamento tra il Nord e il Centro-sud, sono 8,8 i miliardi di euro di investimenti pronti per esser cantierizzati o in attesa delle chiusure degli iter amministrativi: tra questi, il Passante di Bologna e la Gronda di Genova, infrastrutture indispensabili per il sistema-Paese. Il Passante di Bologna – superato il vaglio della Conferenza dei servizi – rappresenta un’opera strategica per il miglioramento della viabilità del sistema autostradale e la connessione delle arterie nel nodo di Bologna, si sviluppa con una forte impronta green, prevedendo nuove aree verdi, la piantumazione di circa 35.000 alberi, la realizzazione di piste ciclabili: con un investimento complessivo di oltre 1,5 miliardi, si tratta di un vero e proprio piano di rigenerazione urbana teso a una mobilità sempre più sostenibile per l’intero territorio.

La Gronda di Genova invece ha l’obiettivo di alleggerire il tratto urbano dell’A10 trasferendo il traffico su una nuova infrastruttura che si affianca all’esistente e che comprende 65 chilometri di nuovi tracciati quasi interamente in sotterraneo, data la complessità del territorio dal punto di vista orografico. I benefici prevedono senza dubbio il

miglioramento della viabilità nell’area genovese, con la suddivisione del traffico cittadino da quello pesante e di attraversamento. Inoltre, il riutilizzo del materiale di scavo per l’ampliamento verso il mare dell’attuale banchina dell’aeroporto genovese, proteggerà l’infrastruttura dagli eventi naturali, consento di proseguire su un sentiero caratterizzato da un approccio green e sempre all’avanguardia.

Proprio lo sguardo al futuro, del Paese e dell’infrastruttura, è una delle chiavi fondamentali di Autostrade che – anche grazie alle sinergie tra le varie società del Gruppo, Movyon, Tecne, Free to X, Pavimental e la neo nata Elgea – guarda avanti per posizionarsi non solo come leader dello sviluppo infrastrutturale strategico del Paese, ma anche come player fondamentale della mobilità integrata.