Mercoledì 24 Aprile 2024

Il sole in scatola, un passo avanti per la fusione

Un test del consorzio Eurofusion segna una svolta nella ricerca

Nuovo record per l'esperimento: 5 secondi

Nuovo record per l'esperimento: 5 secondi

Mettere il sole in scatola non è un’impresa facile. L’orizzonte è ancora lontano per lo sfruttamento commerciale della fusione nucleare, ma un team di scienziati europei ha stabilito un nuovo record di durata dell’energia generata da questo processo che viene studiato da oltre mezzo secolo. I ricercatori del consorzio Eurofusion hanno prodotto 59 megajoule - la potenza sufficiente per portare a ebollizione 60 bollitori - con una reazione della durata di cinque secondi in un esperimento svolto nella struttura Joint European Torus (Jet) di Oxford, in Inghilterra. "Abbiamo dimostrato che possiamo creare una mini-stella dentro la nostra macchina e tenerla accesa per 5 secondi ad alto livello. Entriamo in una nuova dimensione", ha detto in una conferenza stampa Joe Milnes, alla guida delle operazioni.

Jet, una collaborazione tra Stati membri dell’Ue, Svizzera, Regno Unito e Ucraina, fondata nel 1978, è il più grande e potente reattore tokamak operativo al mondo. Il sistema utilizza potenti magneti per trattenere in posizione un plasma di due isotopi di idrogeno - deuterio e trizio - mentre viene riscaldato a temperature più calde del Sole, in modo che i nuclei atomici si fondano, rilasciando energia potenzialmente illimitata e a basso costo. A differenza della fissione nucleare, in cui gli atomi di uranio e plutonio vengono spaccati in una reazione a catena, con altissima produzione di sostanze radioattive, la fusione non produce scorie radioattive significative, ma la sfida più grande per renderla commerciale è sostenere la reazione e impedirne l’estinzione.

In mezzo secolo di esperimenti in tutto il mondo gli scienziati non sono ancora stati in grado di generare da una reazione di fusione più energia di quanta se ne consumi, ma quest’ultimo test ha più che raddoppiato il precedente record di produzione di energia di 22 megajoule, raggiunto da Jet nel 1997, sostenendo la fusione per cinque secondi, un tempo incredibilmente lungo su dimensioni nucleari. "Se riusciamo a sostenere la fusione per cinque secondi, possiamo farlo per cinque minuti e poi per cinque ore, aumentando la scala delle nostre operazioni nelle macchine future", ha affermato Tony Donné, capo del consorzio Eurofusion che ha condotto l’esperimento e al quale partecipa anche l’Italia con l’Enea.