Giovedì 18 Aprile 2024

"Il nome LaTarma? Tutta colpa di Fiorello"

"Il nome LaTarma? Tutta colpa di Fiorello"

"Il nome LaTarma? Tutta colpa di Fiorello"

Marta Donà, partiamo dal nome. Perché LaTarma?

"La colpa è di Fiorello – risponde –. Quando lavoravo in discografia e accompagnavo Mengoni alla sua ‘Edicola Fiore’, invece di chiamarmi Marta mi chiamava ‘Tarma’. Così, quando nel 2009 ho aperto il mio account Twitter, l’ho fatto con quell’ anagramma. E sei anni dopo, nello scegliere il nome alla società, pure".

Tutto è partito dal management.

"Sì. Ho iniziato facendo le fotocopie dell’ufficio stampa del Teatro Nuovo di Verona, uno dei 14 teatri stabili italiani. Studiavo comunicazione all’università e intanto mi creavo un’esperienza così. Dopo la laurea e il trasferimento a Milano mi sono ritrovata di nuovo a fare le fotocopie, ma in una agenzia di comunicazione".

Un destino segnato.

"L’esperienza, però, mi ha messo a contatto col mondo della discografia e quando ho ricevuto la proposta di entrare in Sony Music non ci ho pensato due volte. Uno degli artisti per i quali lavoravo si chiama Mengoni e da lì è nato tutto. Quando Marco mi ha chiesto di diventare sua manager avevo 26 anni. È andata bene e pian piano sono arrivati in azienda Francesca Michelin, Alessandro Cattelan, i Måneskin (gestiti dagli esordi fino al trionfo all’Eurovision - ndr) e, da ultimo, lo scrittore Antonio Dikele Distefano".

Poi ha creato una divisione entertainment.

"L’ho fatto assieme a Live Nation per realizzare una struttura che progetta, organizza e produce eventi, spettacoli e mostre. A maggio abbiamo in agenda un’exibition immersiva nel metaverso, quindi un progetto in parte digitale e in parte fisico. Per giugno e ottobre, invece, siamo al lavoro su grossi eventi legati alla musica".

Ora nasce pure un’etichetta, LaTarma Records.

"In questi anni si sono fatti avanti tantissimi giovani autori che m’hanno riempito la mail di possibili progetti da lavorare assieme a cui spesso, per mancanza di tempo, non potevo dedicarmi. Un vero peccato in un momento positivo per la discografia del nostro paese, appena tornato fra i dieci mercati più rilevanti al mondo. Così ho pensato di strutturare la mia azienda pure in quel settore, grazie ad un accordo di distribuzione con BMG, alla sua prima esperienza con una piccola etichetta indipendente".

Andrea Spinelli