Giovedì 18 Aprile 2024

Il GNL, la chiave per raggiungere l’indipendenza energetica

DOPO IL BIENNIO segnato dal Covid, la crisi energetica è stato uno dei temi che ha caratterizzato il 2022 e che, verosimilmente, influenzerà l’indirizzo politico ed economico degli anni a venire. Il conflitto in Ucraina, in particolare, ha costituito uno spartiacque nel mercato europeo dell’energia. Il tema dell’indipendenza dalla Russia ha immediatamente acquisito centralità, spingendo l’intero continente europeo a studiare soluzioni efficaci per giungere ad una rapida diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Il governo italiano, dal canto suo, ha fronteggiato la riduzione delle forniture da Mosca accrescendo i legami con altri paesi fornitori, imprimendo al contempo un’accelerazione alle capacità di stoccaggio derivanti da risorse proprie. In questo scenario così complesso e in forte evoluzione, la centralità del Gas Naturale Liquefatto (GNL) è diventata sempre più evidente.

La Commissione Europea stima, infatti, di poter sostituire i due terzi delle importazioni di gas russo entro il prossimo anno ricorrendo principalmente proprio al GNL. Ne è la dimostrazione l’accordo sottoscritto a marzo con gli Stati Uniti, attraverso il quale Washington si è impegnata ad accrescere le forniture ai Paesi europei, garantendo 15 miliardi di metri cubi nel 2022, con aumenti previsti in futuro fino a 50 miliardi. I rigassificatori, quindi, hanno consolidato il loro valore strategico, snodi essenziali per la sicurezza energetica del Paese. Tra i terminali italiani, uno è presente proprio nella Regione Toscana: si tratta di quello posizionato al largo delle coste fra Livorno e Pisa, di proprietà della OLT Offshore LNG Toscana – società controllata da Snam e Igneo Infrastructure Partners.

FSRU Toscana, questo è il nome del terminale di rigassificazione, che ha una capacità massima autorizzata di 3,75 miliardi di Standard metri cubi all’anno, corrispondente a circa il 5% del fabbisogno nazionale, più o meno il consumo della Regione Toscana, fornisce un contributo importante alla sicurezza energetica del Paese. L’impianto che sta lavorando a pieno regime, sin da prima di questa emergenza, ha già allocato l’intera capacità di rigassificazione per i prossimi 5 anni, anche per fine decennio sono stati allocati alcuni slot. "Di fronte alle necessità crescente di GNL e al fine di incrementare il servizio che rendiamo al Paese, – ha specificato Giovanni Giorgi (nella foto in basso), amministratore delegato dell’Azienda – OLT ha richiesto di aumentare la capacità dell’impianto di circa un miliardo di metri cubi annui rispetto all’attuale autorizzazione". Prosegue Giorgi: "Siamo nella fase finale dell’iter, attendiamo la conclusione del procedimento VIA e il conseguente decreto ministeriale. Tale incremento, che non comporta modifiche impiantistiche ma soltanto un maggior rendimento dei vaporizzatori presenti a bordo e un’ottimizzazione della logistica, ci permetterà di contribuire ancora di più al fabbisogno energetico del Paese".

Rispetto al tema della diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, il ruolo di OLT è evidente. Dall’inizio delle operatività, OLT ha ricevuto carichi provenienti dai maggiori Paesi esportatori, quali: Algeria, Camerun, Egitto, Guinea Equatoriale, Nigeria, Norvegia, Oman, Perù, Qatar, Trinidad e Tobago e Stati Uniti. OLT sarà il primo terminale italiano ad offrire il servizio di Small Scale LNG (SSLNG); tale servizio prevede che piccole navi metaniere possano caricare il GNL direttamente presso un impianto di rigassificazione e stoccaggio, per rifornire le navi a GNL o per consegnarlo nei depositi costieri, all’interno dei porti del Mediterraneo. A valle del percorso autorizzativo avviato nel marzo del 2019, ad ottobre 2020 OLT ha ricevuto l’autorizzazione alla realizzazione delle modifiche al Terminale necessarie all’avvio del servizio. A seguito di uno studio sulla logistica che ha approfondito le capacità ricettive del Terminale, confermando la possibilità di ricevere un numero di bettoline maggiore rispetto a quello autorizzato, OLT ha deciso di aumentare la flessibilità e l’efficienza del Terminale, intraprendendo un nuovo percorso autorizzativo per richiedere 122 accosti l’anno di navi Small Scale. "Gestire un’infrastruttura strategica per il territorio come il nostro Terminale è un impegno che va oltre le mere attività di business", conclude Giorgi. "Siamo un’azienda responsabile.

L’impegno di OLT è rivolto anche e soprattutto al tema della sicurezza e della sostenibilità, due fattori imprescindibili per la società e per lo sviluppo del nostro Paese". Un impegno concreto che ha portato, ad esempio, nel corso del 2021 alla riduzione del 7% delle emissioni climalteranti misurate come CO2 legate all’attività del Terminale. Inoltre, OLT è impegnata in iniziative di compensazione delle emissioni di CO2, quali gli interventi di riforestazione attraverso il recupero di aree boschive e la realizzazione di nuove aree verdi periurbane. Nel corso degli ultimi due anni, i progetti sostenuti in questi ambiti hanno permesso di mettere a dimora nel territorio più di tremila alberi, attraverso il recupero di boschi abbandonati e colpiti da calamità naturali e la realizzazione di nuove aree verdi periurbane.