Venerdì 19 Aprile 2024

"Il futuro delle aziende? Sposare la transizione digitale"

"Il futuro delle aziende? Sposare la transizione digitale"

"Il futuro delle aziende? Sposare la transizione digitale"

LE IMPRESE, A PARTIRE DALLE PMI, sono la spina dorsale della nostra economia. E stanno subendo il peso di una congiuntura complicata, dal caro-energia alla corsa dell’inflazione, dagli effetti negativi della guerra in Ucraina alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. La loro competitività nel futuro dipenderà però molto da come affronteranno questo difficile momento. Per questo il Gruppo Credem ha predisposto un set di iniziative concrete con l’obiettivo di "confermare l’impegno di essere partner del benessere dell’impresa".

"Le aziende e i professionisti vivono oggi una situazione complessa, dal punto di vista economico, a causa del combinato disposto dell’onda lunga della crisi pandemica, del conflitto in corso, dell’aumento generalizzato dei costi delle materie prime e della pressione sul potere di acquisto delle famiglie – spiega Maurizio Giglioli, direttore marketing Credem Banca – Il Rapporto di previsione di Confindustria diffuso a ottobre stima l’aumento dei costi energetici delle imprese italiane in 110 miliardi di euro nella media del 2022, l’incidenza di questi costi sul totale salirà dal 4,6% al 9,8%: livello difficile da sostenere, nonostante il rialzo dei prezzi di vendita, con la conseguenza di una profonda riduzione dei margini d’impresa".

Quindi?

"Si tratta di un momento vissuto con attenzione per il concreto rischio di un calo degli investimenti in crescita ed innovazione, fondamentali per la ripresa, per la capitalizzazione dei benefici del Pnrr e complessivamente per la competitività futura del sistema imprenditoriale italiano".

Qual è la strategia di Credem in questo contesto?

"Mai come ora è attuale la nostra promessa di Wellbanking, che sosteniamo con iniziative molto concrete per il benessere di famiglie e imprese. Per quanto riguarda imprese e professionisti lo facciamo investendo in tre direzioni: impegno in finanziamenti e servizi dedicati; innovazione di prodotto, formazione delle nostre persone per renderle proattive verso questo delicato contesto. Essere partner delle imprese in questo contesto significa anche per noi andare oltre l’ambito meramente finanziario, supportandole nelle sfide importanti che si trovano ad affrontare".

Quanto è importante anche e ancora di più in questa difficile fase congiunturale investire in crescita e sviluppo e qual è l’impegno della banca in questo ambito?

"Il Rapporto Imprese Unioncamere ci dice che il 52% delle medie imprese che ha investito negli ultimi cinque anni nella transizione digitale ed ecologica conta di superare nel 2022 i livelli produttivi pre-Covid. Una quota che scende sino ad arrivare al 21% laddove non sia stato effettuato alcun investimento in questa direzione. Sappiamo quanto complesso sia in un momento come questo allocare risorse in investimenti, per questo nel 2022 abbiamo messo a disposizione oltre tre miliardi di euro di finanziamenti con l’obiettivo di sostenere le imprese clienti nell’affrontare l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, nella gestione delle esigenze di liquidità, ma anche assisterle nei loro progetti di crescita e di sviluppo. Un’operazione che ha riguardato quasi 40 mila clienti tra ditte individuali, liberi professionisti, artigiani, agricoltori e medie imprese".

Come si vince la sfida di concretizzare la digitalizzazione nella quotidianità e nell’operatività delle imprese?

"Siamo consapevoli che tale aspetto rappresenta una sfida importante per le imprese e per questo abbiamo investito molto in innovazione di prodotto per offrire strumenti sempre più avanzati, al passo con le esigenze, ma semplici da inserire nel ciclo produttivo e gestionale. Proprio in questi giorni abbiamo presentato la nuova piattaforma “Business On“, l’evoluzione del tradizionale servizio di internet banking in piattaforma di servizi amministrativi e finanziari per le imprese".

Di che cosa si tratta?

"Di uno strumento che con un unico accesso permette di accedere ad un mondo di servizi, tra cui corporate banking, working capital, fatturazione elettronica, supply chain, leasing, factoring, finanziamenti digitali e tanti altri. Lo abbiamo sviluppato anche ascoltando i nostri clienti, che ci hanno chiesto servizi in grado di semplificare la loro operatività quotidiana, liberando tempo ed energie per attività commerciali. Business On accelera così il processo di digitalizzazione dell’azienda perché permette di operare da qualsiasi luogo e in modo semplice: basti pensare che con la nuova funzionalità “working capital“ si può allo stesso tempo monitorare il flusso di circolante dell’azienda, riconciliare le fatture ai movimenti di conto e, se necessario, con un semplice click, richiederne l’anticipo".

Come cambia il rapporto con la banca con la nuova piattaforma che automatizza molte operazioni?

"Per Credem la digitalizzazione non sostituisce, ma rafforza la relazione tra il cliente e i nostri consulenti specializzati nel servizio alle imprese, pronti a guidarle anche in questo processo di cambiamento. Anzi, contattare il proprio consulente sarà ancora più semplice, perché all’interno della piattaforma Business On è possibile chiedere un appuntamento anche in video call, da casa o dall’ufficio, senza doversi necessariamente recare in filiale. In un mondo che evolve velocemente per noi sono parole chiave la formazione delle nostre persone (i wellbanker) e la selezione di partner consulenziali di eccellenza, in grado di supportare i nostri clienti su specifiche tematiche, dai progetti per il risparmio energetico, sino all’affiancamento per la partecipazione ai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza".