I.BLU, LA PLASTICA ‘PULISCE’ L’ACCIAIO

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L’ULTIMO ESEMPIO virtuoso di innovazione ed economia circolare di Iren è il nuovo impianto I.Blu di San Giorgio di Nogaro inaugurato lo scorso 18 ottobre. Un impianto dove dal riciclo degli imballaggi in plastica si ricava il polimero Bluair che viene utilizzato come agente riducente nel processo siderurgico in sostituzione del carbone. Si tratta, quindi, di un contributo significativo alla transizione green dell’acciaio italiano. L’impianto, unico in Italia per tipologia e tecnologia, conferma e rafforza la leadership nazionale del gruppo Iren nel recupero e riciclo degli imballaggi in plastica post-consumo e rappresenta un esempio virtuoso di innovazione ed economia circolare. All’interno del sito di San Giorgio di Nogaro (nella foto sotto) – per cui saranno investiti complessivamente 21 milioni di euro – vengono infatti selezionate e trattate le plastiche miste post-consumo che non possono essere avviate nei tradizionali circuiti di riciclo e che, invece, trovano una seconda vita grazie al processo di riciclo attivo nell’impianto I.Blu dal quale si ottiene il polimero Bluair, una materia prima seconda circolare brevettata che può essere utilizzata in sostituzione del carbone come agente riducente e come ottimizzatore di processo nella produzione dell’acciaio.

Bluair consente l’abbattimento delle emissioni di CO2 di oltre il 30% con la conseguente riduzione degli ETS (certificati di emissione), la riduzione e l’efficientamento dei consumi elettrici, il miglioramento della qualità delle emissioni e, più in generale, del processo siderurgico, rappresentando una soluzione particolarmente vantaggiosa per le acciaierie sia dal punto di vista delle performance economiche sia di quelle ambientali. Restando solo alle realizzazioni più recenti del gruppo Iren come esempi virtuosi di economia circolare, c’è anche il nuovo depuratore di Rapallo (39 milioni di euro di investimento complessivo inaugurato a luglio) dove grazie all’innovativa tecnologia a membrane l’acqua in uscita potrà essere utilizzata per l’irrigazione e per gli usi portuali ed è stato inserito nel contesto paesaggistico grazie a una copertura con due campi da padel e un parco pubblico. A inizio ottobre invece è stato inaugurato il raddoppio del biodigestore di Cairo Montenotte (16,6 milioni di investimento) in grado di trattare, anche con il telecontrollo, 60mila tonnellate all’anno di frazione organica dei rifiuti e 20mila di verde (sfalci e potature) e produrre 6 milioni di metri cubi di biometano.

a. pe.