I consulenti? Compagni di viaggio È la finanza sostenibile

Paolo Federici, Market Head di UBS

Paolo Federici, Market Head di UBS

RIUNISCE L’ECOSISTEMA globale per gli investimenti e fornisce consulenza e soluzioni finanziarie a clienti privati, istituzionali e aziendali in tutto il mondo con uffici in più di 50 Paesi. E oggi più che mai, in un contesto geopolitico, economico e finanziario quantomai complicato, assume rilevanza il ruolo di UBS, il principale gestore patrimoniale al mondo. Ma come si inserisce la consulenza di UBS Global Wealth Management (GWM) nell’attuale scenario macroeconomico? "Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei periodi più complessi per la nostra generazione: tante convinzioni sono state messe a dura prova e la ricerca di un nuovo equilibrio è diventata una necessità impellente per tutti i nostri clienti – risponde Paolo Federici, Market Head di UBS Global Wealth Management -. In questo scenario, la consulenza di UBS GWM vuole essere quella di un compagno di viaggio, che assiste i clienti a 360°, con un approccio personalizzato completo e lungimirante. Questa, per UBS GWM, rappresenta infatti l’unica via per costruire una strategia di eccellenza sostenibile sul lungo periodo. Per farlo utilizziamo il metodo ‘Wealth Way’, un approccio strategico proprietario, con cui il patrimonio viene organizzato non più per prodotto ma per finalità combinando tre elementi, quelli che chiamiamo le ‘3L’: liquidity, longevity e legacy ovvero liquidità, longevità e lascito con soluzioni per il breve e per il lungo periodo".

Quali sono i nuovi trend di mercato che state individuando?

"Senza dubbio i private markets, su cui puntiamo da ben prima dell’inizio di questa crisi geopolitica. Questi strumenti - che comprendono il private equity, le infrastrutture, il credito e gli immobili – sono passati, in poco tempo da essere sostanzialmente una nicchia all’essere considerati di rilevante ausilio in ottica di diversificazione degli investimenti. A parità di tipologia tali investimenti hanno storicamente consentito di ottenere ritorni superiori rispetto a quelli dei mercati quotati e ciò ha portato a un’allocazione nei loro confronti sempre crescente. È chiaro che presentano delle specificità che vanno ben comprese, ma c’è da dire che per loro natura i nostri clienti - che sono per lo più imprenditori - hanno una sensibilità maggiore quando si parla di investire nell’economia reale che, unita proprio alle nostre attività di formazione e informazione, consente loro di guardare con interesse a queste nuove opportunità di investimento e di rendimento".

È in corso COP27. Che ruolo ha l’industria del Wealth Management nella sostenibilità ambientale?

"Negli ultimi anni ho visto la finanza provare a fare la sua parte nella ‘rivoluzione green’. L’attenzione nei confronti degli investimenti sostenibili è sensibilmente cresciuta, sia da parte dei player che da parte degli investitori".

Che cosa fa UBS GWM per la sostenibilità?

"In UBS GWM già da diversi anni puntiamo sugli investimenti sostenibili e li abbiamo resi la nostra soluzione preferita per la costruzione di portafogli, affinché siano il più possibile innovativi, competitivi e rivolti al futuro. Non si tratta più soltanto di fare scelte responsabili, ma anche di puntare a rendimenti interessanti nel lungo termine, dato che le aziende più virtuose sul fronte ambientale, sociale e della governance hanno mostrato di avere una crescita più resiliente. Questi stessi criteri di selezione sono quelli che noi seguiamo quando si tratta di fornire consulenza o di finanziare un’impresa".

E nel campo della tecnologia e della digitalizzazione dei processi?

"Abbiamo recentemente fatto un importante investimento di oltre 50 mln di Euro sul mercato italiano proprio sulla tecnologia, a dimostrazione di come in UBS GWM vogliamo puntare con forza sull’innovazione. Abbiamo infatti introdotto un’infrastruttura proprietaria digitale denominata Wealth Management Platform (WMP), che consente di offrire una vasta gamma di servizi aggiuntivi in un’unica soluzione: questo ci ha consentito di portare nel nostro Paese prodotti innovativi quali la UBS Manage My Way, un prodotto di nuova concezione che consente di allocare gli investimenti partendo dai bisogni e dalla visione del singolo cliente, coerentemente con la nostra logica di massima sartorialità. Molti clienti di UBS GWM sono imprenditori".

Quali sono le grandi sfide che deve affrontare questo segmento di clientela?

"Abbiamo recentemente pubblicato un interessante report a riguardo. Si chiama Entrepreneurs Compass nel quale, intervistando imprenditori, imprenditrici e altri stakeholder, abbiamo individuato le principali cinque sfide strategiche che gli imprenditori si trovano ad affrontare. Quali sono? In primis, salvaguardare la supply chain, da molti considerata motivo di disturbo poiché distoglie l’attenzione da attività apparentemente più importanti come il marketing e l’innovazione. La seconda sfida è sviluppare la resilienza alle crisi. Al terzo posto il trasformare la diversità, equità e inclusione a proprio vantaggio. La quarta sfida, non per importanza, è come sfruttare la digitalizzazione. Ultima, ma non ultima: come anticipare le tendenze dei consumatori".

Come UBS GWM quindi aiuta i clienti-imprenditori a superare queste sfide?

"In particolar modo in riferimento all’ultima sfida, per monitorare le tendenze e stare al passo con ciò che accade sui mercati, in UBS GWM i nostri banker si fanno supportare in maniera costante e continua dalla struttura del Chief Investment Office, per un’analisi sempre aggiornata e approfondita dei mercati. Ma non è l’unico strumento di UBS GWM a supporto degli imprenditori. Un altro fiore all’occhiello, infatti, è anche il nostro team di Corporate Advisory, specializzato nella gestione di operazioni straordinarie per aziende familiari: dalla raccolta di capitali per finanziare investimenti o acquisizioni al supporto nel processo di quotazione all’AIM, dalla ricerca di partner strategici alla cessione della propria azienda o di una sua parte".