Mercoledì 24 Aprile 2024

FAAC volta pagina e diventa Technologies

FAAC TECHNOLOGIES. Nuovo nome, nuovo logo, nuovi colori, nuovo slogan ("We open worlds") per quella che è conosciuta come la multinazionale italiana dei cancelli. Ma che, nel corso dei suoi 50 e più anni di storia, si è espansa in numerosi segmenti di mercato affini, che ricomprendono barriere veicolari, tornelli pedonali, dissuasori del traffico, alza serrande e saracinesche e sistemi completi di gestione dei parcheggi con esazione. E il rebranding del gruppo di Zola Predosa, nel Bolognese, non riguarda solo la sfera visiva, ma sta a sottolineare una rinnovata focalizzazione della strategia sul primato tecnologico di prodotto, da sempre punto di forza del marchio, nonché una nuova e più marcata identità di gruppo, rappresentata da una nuova vision, una nuova mission e nuovi valori aziendali. "Ce n’era sicuramente bisogno – commenta l’ad Andrea Marcellan – Dopo anni di crescita ininterrotta segnati anche da numerose acquisizioni realizzate in ogni parte del mondo (22 negli ultimi 10 anni), che ci hanno portato a parlare 19 lingue nel gruppo in 29 Paesi, gestire 20 tassi di cambio e 15 linee di prodotto, sentivamo una grande necessità di definire un’identità forte e chiara. Per questo il rebranding intrapreso rappresenta plasticamente il punto di arrivo di una evoluzione che definirei identitaria".

Nella sua visione di lungo corso, del resto, FAAC punta dritto a divenire un leader globale nell’automazione e controllo accessi veicolari e pedonali e nelle soluzioni smart per una mobilità sostenibile, con una missione ben precisa e particolare: assicurare alla comunità dei propri stakeholders un forte ritorno, ma con grande rispetto delle persone, dell’ambiente e dei più rigorosi standard etici. Ed è qui che si inserisce la grande peculiarità di questo importante player dell’economia industriale nazionale e, a questo proposito, il presidente Andrea Moschetti precisa, con una punta di orgoglio: "Performance economica, finanziaria e operativa certo, ma con grande attenzione all’etica ma anche alla cura ed al rispetto delle persone e dell’ambiente. Non poteva che essere così d’altra parte visto il nostro azionariato, l’Arcidiocesi di Bologna, che fa del sostegno alle persone bisognose la propria mission primaria. Il sapere, inoltre, che tutto il frutto del nostro lavoro non reinvestito in azienda va ad alimentare importanti iniziative di beneficenza sul territorio è un grande motivo di orgoglio". Che FAAC fosse fortemente orientata ai risultati, d’altra parte, non c’erano grandi dubbi, visti un fatturato raddoppiato da 300 a 600 milioni di euro in 10 anni e redditività e flussi di cassa cresciuti più che proporzionalmente.

"Un aspetto importante – conclude Marcellan – è il grande equilibrio della struttura del capitale che, nonostante la crescita vertiginosa registrata, presenta una sostanziale assenza di indebitamento. Questo è stato possibile grazie alla capacità di autofinanziamento che abbiamo saputo mantenere del tempo, a riprova della grande capacità del business di generare reddito e cassa oltre quanto necessario per alimentare la crescita e lo sviluppo del capitale tecnologico a disposizione. Per noi sostenibilità è anche tutto questo". Una grande resilienza, quindi, dimostrata anche nei recenti passaggi critici della pandemia e delle sfide attuali dei mercati delle materie prime e della logistica, in cui l’azienda è riuscita a realizzare 4 acquisizioni, di cui 2 le più grandi della propria storia (porte automatiche da ASSA ABLOY e Tiba Parking Systems).