Eredità, l’importanza di affidarsi agli esperti "Trasferire la ricchezza in modo equo si può"

UBS Optimus Foundation

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NEL MEZZO del più grande trasferimento di ricchezza nella storia, UBS GWM ha pubblicato la sua consueta ricerca UBS Investor Watch, che rivolge la sua attenzione alle sfide e alle opportunità legate al trasferimento della ricchezza alle generazioni future. Sono stati intervistati 4.500 investitori a livello globale ed è stato scoperto che, anche dopo i difficili momenti della pandemia, molti di loro non si stanno attivando per garantire un corretto trasferimento di ricchezza alle future generazioni. Quattro su dieci non hanno un testamento aggiornato o un piano di trasferimento del patrimonio. La metà non sta portando avanti discussioni importanti per preparare i propri futuri eredi. Ma, con così tanta ricchezza da trasferire nei prossimi 20 anni, perché molti ancora non si sono attivati?

Secondo la ricerca di UBS GWM, il desiderio di dividere il patrimonio in modo equo e le difficoltà di comunicazione contribuiscono all’immobilismo. Purtroppo, il costo da sostenere non è soltanto finanziario ma anche familiare. Un terzo degli eredi dichiara di aver avuto conflitti all’interno della famiglia. Se si aggiungono le dinamiche delle famiglie allargate, della successione aziendale e degli investitori senza eredi diretti le sfide si amplificano. La buona notizia è che sia tra gli attuali titolari che tra gli eredi sembra farsi strada consapevolezza su come superare gli ostacoli. Sei su dieci suggeriscono infatti una comunicazione più aperta, la metà è favorevole all’aiuto di un professionista per facilitare il dialogo e vorrebbero conoscere il modo in cui altre famiglie affrontano il trasferimento del patrimonio. Oltre alle discussioni sulla divisione dei beni materiali, ogni famiglia ha anche un ricco patrimonio di valori che intende trasmettere. Con il protrarsi di questo periodo storico caratterizzato da una crescente sensibilità relativa al trasferimento della ricchezza, ogni famiglia avrà bisogno di una strategia su misura per preservare ciò che è più importante, con una comunicazione chiara su tutto ciò che si desidera dividere e condividere.

"La ricerca conferma l’importanza del ruolo del consulente finanziario nell’ecosistema patrimoniale di un cliente, con l’obiettivo di tener conto delle esigenze di ciascuno, spesso non legate solo alla sfera del patrimonio personale ma anche a quanto si amministra di fatto pensando già alle future generazioni", commenta Paolo Federici, Market Head di UBS GWM per l’Italia. "Parliamo – aggiunge - di un percorso delicato, che richiede grande vicinanza e un approccio personalizzato. Per questo in UBS GWM abbiamo sviluppato "Wealth Way", sistema proprietario tramite il quale combiniamo tre diversi aspetti: liquidity, longevity e legacy, che noi chiamiamo le "3L". Gli investitori tendono a rinviare la considerazione di aspetti come il piano successorio o il testamento, considerandoli temi spesso tabù. Ed è qui che la consulenza può giocare un ruolo importante nella protezione del patrimonio, grazie a soluzioni di lungo periodo. "In particolare grazie alla strategia Legacy si determina la quota di patrimonio che si gestisce già con un occhio rivolto alle future generazioni". Achille Perego