Giovedì 18 Aprile 2024

Emissioni zero Largo ai motori a idrogeno

UN NUOVO TRAGUARDO sul fronte del trasporto e della logistica intermodale green. È quello che taglierà domani il gruppo Smet di Salerno con l’avvio del nuovo collegamento quotidiano marittimo tra i porti di Venezia e di Bari – propedeutico al nuovo asset di rotte sull’Adriatico fino alla Grecia – che servirà a trasportare nella stiva delle navi Grimaldi ben 500 camion al giorno che non percorreranno più le autostrade italiane. Fondato a Salerno 75 anni fa, il gruppo Smet, ricorda il Ceo Domenico De Rosa (nella foto in alto), oltre a essere diventato uno dei più importanti player del settore con ricavi per 450 milioni di euro nel 2021, un parco veicolare di 5.500 unità di carico, più di 2mila dipendenti diretti e indiretti e oltre 30 sedi operative dislocate in Italia e in Europa, è stato anche pioniere dell’intermodalità e quindi della sostenibilità dei trasporti. Una svolta cominciata negli anni Novanta quando il cavalier Luigi De Rosa, seconda generazione della famiglia alla guida dell’azienda campana fondata da Domenico De Rosa, firmò un accordo strategico con gli armatori Grimaldi per utilizzare le autostrade del mare per far viaggiare i camion. Un’attività, diventata poi una best practice che vede oggi qualcosa come 50 collegamenti giornalieri attivi nel Mediterraneo e nel mar Baltico.

"L’innovazione e l’attenzione per l’ambiente sono da sempre nelle nostre corde ne è prova la svolta green che abbiamo effettuato in largo anticipo sui tempi", spiega De Rosa. Oltre alle autostrade del mare, con il risultato di risparmiare 3,8 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 all’anno e 1,7 miliardi di euro di costi esterni allo Stato (quelli derivanti da sinistri, vittime della strada, infrastrutture viarie) sostenibilità per il gruppo Smet significa anche l’utilizzo dei trasporti ferroviari con il company train dal Nord al Sud della Penisola e la graduale trasformazione della flotta dei camion verso alimentazioni green. Quindi prima i mezzi a gas metano (Lng) poi quelli a biogas e dall’anno prossimo i primi camion elettrici e dal 2024 a idrogeno. Un percorso che conferma come per arrivare al tanto auspicato traguardo delle emissioni zero non basta agire solo su un fronte (i veicoli elettrici) ma puntare sull’intermodalità che, spiega il Ceo del gruppo Smet "coniugata ai veicoli e alle trazioni a ridotto impatto ambientale può finalmente definire un paradigma nuovo nel trasporto in termini di sostenibilità". E su questa strada, nonostante anni difficili dal 2019 a oggi, con la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi che hanno fatto sì che "sembra di vivere dentro un videogame dove più si va avanti e più il mostro da sconfiggere diventa pericoloso", Domenico De Rosa guarda con fiducia al 2023, auspicando che la pace in Ucraina riporti l’attesa stabilità sui mercati e in Europa, e si prepara ad archiviare un 2022 che registrerà comunque una crescita dei ricavi rispetto al 2021. E intanto il ceo del gruppo Smet prosegue, negli spazi di tempo concessi dalla guida dell’azienda, quella che definisce "l’esperienza con il più alto profilo di soddisfazione umana". Insegnare, come cultore della materia, agli studenti dell’Università degli studi di Napoli Parthenope nel corso di ingegneria la "gestione e produzione della qualità". Un corso nel quale De Rosa trasferisce "alle giovani menti avide di conoscenza" la consolidata esperienza maturata come imprenditore e manager sapendo che questo insegnamento serve a fornire l’ispirazione per far sì che i futuri laureati si formino e, come classe dirigente, contribuiscano allo sviluppo del Paese.