Economia circolare e transizione green L’Europa guarda al modello Prato

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UNA CITTÀ europea, capace di anticipare di gran lunga i temi di economia circolare, transizione ecologica e sviluppo sostenibile. Un distretto da decenni patria del riuso e del riciclo, attestandosi come primo in Europa nel settore tessile. Un approccio consolidato che ha reso di semplice ricezione in tutta la provincia i dettami del Pnrr, riuscendo rapidamente a mettere d’accordo la totalità degli attori del distretto intorno al piano ‘Next Generation Prato’, capace di attivare progetti per 198 milioni di euro. E’ un modello preso ad esempio su scala europea quello che sta portando avanti la città di Prato. Le strategie su sostenibilità ed economia circolare, con il tavolo di coordinamento istituito nel 2018 con sindacati, associazioni di categoria, società partecipate, enti e università, ha facilitato la progettazione di interventi capace di attrarre fondi Pnrr. E non a caso fra le sei linee di finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza i vari ministeri hanno assegnato al territorio pratese 126 milioni di euro per un totale di 76 progetti. Fondi che sfiorano i duecento milioni se ci si aggiungono co-finanziamenti regionali ed europei su altre progettualità di rigenerazione urbana e di sviluppo sostenibile.

"Come distretto su alcuni temi di sostenibilità economica e ambientale siamo decisamente avanti – spiega il sindaco Matteo Biffoni –. E questo ci ha permesso di essere subito pronti nel momento in cui sono uscite le varie linee di finanziamento. Certo, resta ancora molto da fare, ma rimane un dato di fatto che sullo stato di avanzamento dei progetti Pnrr siamo fra le realtà in fase più avanzata d’Italia". Già l’80% dei progetti, infatti, ha tutta la documentazione completata e inviata al ministero, attendendo solamente l’aggiudicazione delle gare. "Un risultato frutto del grande lavoro degli uffici tecnici – ricorda Biffoni –, capaci di centrare gli obiettivi nonostante le carenze di organico". Una situazione comune a tante amministrazioni pubbliche italiane che porta Biffoni, nelle vesti anche di presidente di Anci Toscana, a fare un appello al governo. "Il primo punto è quello di snellire la burocrazia – sottolinea –. Gli enti pubblici hanno bisogno di tempi certi nelle risposte progettuali. E poi chiediamo il potenziamento del personale. E’ necessario potere spendere di più per assumere nuovi tecnici: geometri, architetti, ingegneri, geologi. C’è bisogno di qualunque professionalità".

Prato ha ottenuto finanziamenti in ogni missione Pnrr. Sulla digitalizzazione sono arrivati fondi per rendere sempre più tecnologica la fruizione dei poli culturali di Palazzo Pretorio e del Centro per l’arte contemporanea Pecci. Senza dimenticare i 10 milioni di contributo straordinario dal governo per il sostegno all’innovazione del distretto tessile, e gli stanziamenti per il rilancio dell’area del Fabbricone, polo teatrale e della drammaturgia. In chiave di rivoluzione verde si farà a Prato l’hub europeo del riciclo tessile, capace di assicurare la cernita e una seconda vita ai capi d’abbigliamento usati. Di pari passo c’è anche il piano di forestazione urbana, che sta trasformando intere porzioni di città in spazi alberati e a basso impatto d’inquinamento. Sul fronte infrastrutturale è in arrivo una flotta di decine di autobus elettrici, che con gli anni daranno vita alla prima linea di alta mobilità completamente elettrica. Si continua con i finanziamenti per le nuove scuole, con la rinascita del polo culturale di Officina Giovani, il potenziamento delle Manifatture Digitali Cinema, la riqualificazione degli alloggi in edilizia pubblica residenziale e la costruzione di case e ospedali di comunità. Senza tralasciare lo sport, dove su tutti nascerà il nuovo Stadio dell’Acqua, una piscina olimpionica di riferimento per tutta l’Italia centrale.

"Mese dopo mese stanno prendendo forma concreta i progetti che cambieranno il volto della città in maniera significativa sotto tanti punti di vista, riconducibili alle missioni del Pnrr – aggiunge il primo cittadino di Prato –. Alle future generazioni lasceremo un patrimonio importante di interventi, ma già da ora si vedono i primi cantieri e la città trasformata dal punto di vista della mobilità, della rigenerazione urbana, della scuola, dei mezzi del trasporto pubblico, dell’impiantistica sportiva. Tanti progetti concreti da toccare, da vedere e da vivere".

Il modello è quindi quello di una città europea. E la stessa Commissione Europea da un lato ha preso Prato come esempio internazionale su progetti di economia circolare e carbon neutrality nell’ambito del dialogo con le grandi città orientali. Percorso che ha portato ad esporre il modello pratese poche settimane fa a Taichung, seconda città di Taiwan. E dall’altro Bruxelles ha scelto di inserire Prato fra le 100 città europee nelle quali sperimentare la neutralità climatica entro il 2030. "Un riconoscimento che certifica il lavoro fatto dall’amministrazione e della città negli ultimi anni – conclude il sindaco Biffoni –. Significa che l’Europa si è accorta delle nostre scelte di sostenibilità ambientale ed economica e che ha deciso di supportarci nelle nostre progettualità".